Election day, ddl Ferragni, anziani, fisco e hacker: le misure approvate in Cdm
25 gennaio 2024

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Election day, ddl Ferragni, anziani, fisco e hacker: le misure approvate in Cdm


E’ terminato, dopo circa due ore e mezzo, il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. A quanto si apprende, il Cdm ha approvato il ddl contenente norme finalizzate a rendere più trasparente la beneficenza, il cosiddetto ddl Ferragni, con misure più stringenti anche per testimonial e influencer. Approvato anche il dl Election day, con il via libera al terzo mandato per i sindaci dei Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti e il dl con nuove misure per il sostegno degli anziani.

Il ddl Ferragni

Multe fino a 50mila euro per la violazione delle nuove norme del cosiddetto ddl Ferragni sulla trasparenza della commercializzazione dei prodotti i cui proventi vadano in beneficenza, ha sottolineato il ministro per le Imprese Adolfo Urso al termine del Cdm che ha approvato il disegno di legge di “quattro articoli” che adesso passa al Parlamento.

Il ddl “risponde ai principi di trasparenza che hanno sempre caratterizzato l’azione del nostro governo ed assicurare che l’informazione sia chiara e non ingannevole quando vengono commercializzati prodotti i cui proventi vadano ad iniziative solidaristiche”, ha detto Urso in conferenza stampa.

Tra le disposizioni, oltre a sanzioni fino a “50 mila euro”, anche l’obbligo per i produttori “di riportare sulle confezioni le informazioni tra le quali l’ importo destinato alla beneficenza se predeterminato”, ha spiegato.

Il dl Election day

Via libera anche al dl election day, provvedimento che, tra le altre cose, accorpa la data delle elezioni europee, del primo turno delle amministrative e delle regionali in Piemonte, Basilicata e Umbria. E alla norma -contenuta nel dl election day- che apre al terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti. Per i comuni sotto i 5mila abitanti il tetto ai mandati viene totalmente eliminato.

”Sui limiti di mandato delle candidature dei sindaci il provvedimento prevede la liberalizzazione per i mandati dei comuni fino a 5mila abitanti, quindi non ci sarà nessun limite di mandato, e l’elevazione a 3 mandati per i comuni dai 5mila ai 15mila abitanti’, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella conferenza stampa al termine del Cdm.

“L’accorpamento – ha aggiunto – riguarderà per la prossima tornata elettorale amministrative ed europee”. Si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno, ”questi sono i giorni in cui avverranno le elezioni di quest’anno”.

E’ inoltre “previsto un incremento del gettone di presenza per il personale ai seggi” perché ”stiamo registrando negli anni una scarsa attrattività di questa funzione e una sempre minore partecipazione”.

Anziani, via libera al dl: misure di sostegno per 1 miliardo di euro

Il dlgs sugli anziani “è molto importante e atteso”, e oggi in Cdm – in una riunione “ricca di provvedimenti e questo ne spiega la durata”- c’è stato un altro passaggio rispetto a “una delega che il Parlamento aveva approvato praticamente all’unanimità qualche mese fa. Dopo il varo, è stato creato un gruppo di lavoro tra varie amministrazioni interessate” dal provvedimento, “l’esito di questo lavoro è stato uno schema di dlgs approvato oggi in via preliminare, e che ora passa all’esame del Parlamento. Dico un ovvietà, ma anche le ovvietà non sono mai scontate, perché i testi sono quelli che escono da Cdm, non quelli che entrano, quelle sono solo delle ipotesi di lavoro, poi il Cdm approfondisce e delibera. La novità sarebbe se non ci fosse discussione, dico questo perché si è soliti considerare il preconsiglio come un punto di arrivo, mentre si tratta di un punto di partenza”, ha puntualizzato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano in conferenza stampa.

“Vengono messe a disposizione risorse finanziarie pari a circa 1 miliardo di euro”, per le iniziative a sostegno degli anziani previste nello schema di decreto legislativo approvato “in esame preliminare oggi dal Consiglio dei ministri” in materia di “invecchiamento attivo, promozione dell’inclusione sociale e prevenzione della fragilità; assistenza sociale sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti; politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e di assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti”, ha poi spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Question time al Senato rispondendo ad un’interrogazione sulle politiche per la popolazione anziana.

Schillaci ha ricordato che sul provvedimento in questione “sarà acquisita l’intesa della Conferenza unificata e sarà trasmesso alle Camere per il parere”. Il decreto, “tra le misure a sostegno della persona anziana, prevede interventi per prevenire la fragilità e promuovere la salute e l’invecchiamento attivo anche nei luoghi di lavoro, per favorire l’inclusione sociale e la mobilità”. Inoltre, per favorire le cure a domicilio “viene promosso l’impiego di strumenti di sanità preventiva e di telemedicina”. E “per incentivare il dialogo intergenerazionale, sono contemplate iniziative di incontro tra studenti e persone anziane nelle istituzioni scolastiche e nelle università, progetti di servizio civile a favore delle persone anziane, attività fisica e sportiva e benessere psicologico, favorendo la relazione con animali d’affezione”, ha sottolineato il ministro.

Previste misure di semplificazione e coordinamento per l’ accesso ai servizi e “misure per contrastare l’isolamento relazionale e la marginalizzazione delle persone anziane non autosufficienti e delle loro famiglie”. Vengono introdotte disposizioni per garantire “l’integrazione dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad), nonché si ribadisce il diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice, e viene introdotta, in via sperimentale, la ‘prestazione universale’ che può essere erogata sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona. Vengono definiti gli standard formativi e i percorsi di formazione per il personale addetto all’assistenza e al supporto delle persone anziane non autosufficienti, nonché per sostenere il progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei caregiver familiari”, conclude Schillaci.

Sì a dlgs sull’accertamento e a stretta sugli hacker

Disco verde anche alla versione finale del dlgs sull’accertamento, che contiene le norme sul concordato preventivo biennale. La misura potrà interessare “oltre 4 milioni di contribuenti”: i soggetti Isa potrebbero essere “2.420.000” e i forfettari “1.700.000”. L’amministrazione tributaria “non potrà emettere un atto di accertamento se non previo contraddittorio e motivazione rafforzata” a fronte di una richiesta del contribuente, spiega il viceministro Maurizio Leo. “Entro il 15 di ottobre i contribuenti potranno aderire a una proposta che sarà formulata dalla amministrazione finanziaria, per uscire dal mondo della non correttezza”, ha detto ancora il ministro.

L’emersione della base imponibile con l’attivazione del concordato preventivo biennale libererà risorse in favore di un’ulteriore riduzione delle aliquote Irpef, ha indicato il viceministro. Le risorse in arrivo dal concordato preventivo “serviranno per completare le fasi successive della riforma”, ha detto, aggiungendo che l’obiettivo è “attraverso l’emersione di questa materia imponibile di incidere ulteriormente sulla riduzione delle aliquote Irpef”

Sì anche al ddl che introduce un giro di vite sugli hacker e più in generale sui reati legati alla cybersicurezza. “Credo sia utile partire sullo stato dell’arte come è adesso e sul quale intervengono queste norme che vengono consegnate al Parlamento. Lo stato dell’arte ha visto anzitutto un incremento significativo negli ultimi anni, in particolare dopo l’avvio del conflitto in Ucraina e ancora di più dopo l’avvio del conflitto in Medioriente, di attacchi cyber nelle varie modalità in cui si articolano, sia quelli che murano a provocare danni anche di immagine -si pensi all’attacco al ministero degli Esteri e altri siti istituzionali mentre Zelensky atterrava a Ciampino-, sia dei cosiddetti ransomware, cioè la versione cibernetica delle estorsioni”, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

In tutto questo, quella vigente è una “legislazione risalente a 20 anni fa, più di un’era geologica” quando si parla di temi come questi, infatti, per “le sanzioni previste, al criminale conviene oggi fare questo tipo di attacchi che rubare frutta al supermercato, perché sono previsti pochi mesi di reclusione che poi non si espiano”. Inoltre “non c’è coordinamento tra i vari soggetti che possono intervenire, ed è ancora poca diffusa la consapevolezza della gravità della posta in gioco” nelle varie amministrazioni.

Il ddl varato oggi dal Cdm “non contiene disposizioni su IA, non perché dimentichi, ma perché sta per essere dettagliato un Regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale e sarebbe stato fuori luogo” intervenire oggi, “non appena ci saranno” le norme europee “si interverrà ad integrare” il ddl “con la parte sull’IA”. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Mantovano ha inoltre puntualizzato che la cybersicurezza e il tema dell’Ia saranno “una costante nei ministeriali” del G7 sotto la presidenza italiana, e “tra i focus più significativi del vertice tra i capi di Stato e di governo che si terrà in Puglia a giugno”.

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