Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è Robert Sarah
7 maggio 2025

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Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è Robert Sarah


Inizia il Conclave 2025 e tra i possibili candidati a diventare nuovo papa viene spesso citato il cardinale Robert Sarah. Settantanove anni, è un ex alto dirigente della Curia romana, noto per la sua visione tradizionale e ortodossa della fede. La sua figura profetica, la profonda spiritualità personale e la sua produzione teologica gli hanno guadagnato una vasta e fervente schiera di sostenitori in tutto il mondo, pur attirandosi le critiche dell’ala progressista della Chiesa, che lo considera un esponente di punta del conservatorismo più rigido.

L’ex ‘vescovo bambino’

Nato il 15 giugno 1945 a Ourous, in Guinea, da genitori che si erano convertiti al cristianesimo lasciando l’animismo, dovette allontanarsi da casa dopo la scuola media per proseguire la formazione al seminario minore di Bingerville, in Costa d’Avorio. Dopo l’indipendenza della Guinea, avvenuta nel 1958, fece ritorno in patria, completò il percorso di studi e fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1969 a Conakry. In seguito ottenne la licenza in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e quella in Sacra Scrittura allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.

Al termine della sua formazione, venne nominato rettore del seminario minore di Kindia e svolse il ministero pastorale in diverse parrocchie: Boké, Katace, Koundara e Ourous. Nel 1979, a soli trentaquattro anni, fu nominato arcivescovo di Conakry, diventando così il vescovo più giovane al mondo e meritandosi l’appellativo di “vescovo bambino” da parte di Papa Giovanni Paolo II. Durante il suo episcopato, visse sotto la repressione del regime marxista di Ahmed Sékou Touré, che lo incluse in una lista nera.

Gli incarichi

Nel mese di ottobre del 2001, Giovanni Paolo II lo chiamò a Roma come segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, incarico che ricoprì per quasi dieci anni. All’arrivo in Vaticano, fu insignito del più alto riconoscimento della Guinea dal presidente Lansana Conté, onorificenza che non gli impedì di denunciare apertamente la corruzione e l’inefficienza del governo guineano.

Nel 2010, Papa Benedetto XVI lo nominò presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum e lo creò cardinale nello stesso anno. Partecipò al conclave del 2013, che portò all’elezione di Papa Francesco.

L’anno successivo, nel 2014, Papa Francesco lo scelse come prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, incarico mantenuto fino al 2021. In quel periodo, fu anche membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di quella per le Cause dei Santi e del Comitato Pontificio per i Congressi Eucaristici Internazionali. Ancora oggi figura tra i membri dei Dicasteri per le Chiese Orientali, l’Evangelizzazione, il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e le Cause dei Santi. È perfettamente fluente in francese, italiano e inglese.

Durante il conclave del 2013, Sarah non figurava tra i candidati principali al soglio pontificio, essendo allora presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, ruolo in cui operava con discrezione per rafforzare la fedeltà dottrinale delle organizzazioni caritative cattoliche, in linea con Benedetto XVI.

La difesa della dottrina

Tuttavia, anche allora, la sua franchezza e il coraggio nel difendere la dottrina lo resero una figura polarizzante, soprattutto per alcuni cardinali occidentali, particolarmente in materia di morale sessuale. La sua autorevolezza crebbe ulteriormente dopo la nomina alla guida della Congregazione per il Culto Divino, che gli permise di focalizzarsi su uno dei suoi temi centrali: la necessità di custodire il senso del sacro, difendendo la fede dalle mode effimere del tempo — una sfida, a suo avviso, particolarmente sentita nel contesto africano.

Come prefetto, fu sostenitore convinto della “riforma della riforma” liturgica: un tentativo di rivedere e affinare le innovazioni introdotte dal Concilio Vaticano II, correggendone gli eccessi e gli abusi, pur rimanendo fedele ai suoi principi fondamentali. Promosse con decisione la celebrazione della Messa ad orientem, la ricezione della Comunione sulla lingua, e si oppose alla prassi dell’intercomunione. Tuttavia, mise anche in guardia contro un certo fariseismo presente in alcuni ambienti liturgici tradizionalisti.

Durante il Sinodo sulla Famiglia del 2015, Sarah utilizzò toni quasi apocalittici per denunciare le minacce rappresentate dall’aborto, dall’ideologia omosessualista e dall’islamismo. Il suo libro del 2019, ‘Dal profondo del nostro cuore’, scritto insieme a Benedetto XVI, in difesa del celibato sacerdotale — pubblicato poco prima dell’esortazione apostolica di Papa Francesco sul Sinodo dell’Amazzonia — consolidò ulteriormente la sua immagine di portabandiera dell’ortodossia più rigorosa.

Sebbene spesso abbia evitato confronti diretti con Papa Francesco, non si è sottratto dal lanciare ammonimenti indiretti. Papa Francesco gli permise di proseguire nel suo incarico oltre il termine canonico di cinque anni, che sarebbe scaduto nel novembre 2019. Raggiunti i 75 anni il 15 giugno 2020, Sarah presentò le dimissioni, che furono accettate il 20 febbraio 2021. Commentò l’evento su Twitter con queste parole: “Sono nelle mani di Dio. L’unica roccia è Cristo. Ci ritroveremo presto, a Roma e altrove”.

Le pubblicazioni

Dopo il suo ritiro dalla Curia, ha intensificato le apparizioni pubbliche ed è diventato molto attivo sui social media. Il suo account X (ex Twitter) conta oltre 140.000 seguaci. Dal 2021, concluso il periodo delle restrizioni pandemiche, ha viaggiato in molti paesi, tenendo ritiri spirituali, conferenze e predicazioni per sacerdoti, religiosi e laici.

In una predica tenuta nel febbraio 2023 presso la Basilica della Santa Famiglia a Nairobi, in Kenya, affermò: “La nostra fede può essere scossa da coloro che, anche all’interno della Chiesa, cercano di modificare la verità rivelata da Dio, generando confusione invece di promuovere chiarezza e rafforzare la fede. Tali deviazioni dottrinali mettono in pericolo le fondamenta stesse della nostra identità cristiana e della società.”

Già prima del congedo dalla Curia, Sarah era noto come autore di numerosi volumi, molti dei quali pubblicati dalla casa editrice Cantagalli: ‘Dio o niente. Conversazione sulla fede’ (2015), ‘La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore’ (2017), ‘Credo la Chiesa’ (con Gerhard Ludwig Müller, 2018) e ‘Si fa sera e il giorno ormai volge al declino’ (2019). Questi testi hanno consolidato la sua immagine di pensatore profondo, dotato di sensibilità profetica, capace di toccare le corde di chi cercava un insegnamento saldo e radicato nella Tradizione della Chiesa. Le sue opere più recenti hanno rafforzato questa reputazione:’ Couples, Awaken Your Love’ (2021), ‘A Catechism of the Spiritual Life’ (2022), ‘For Eternity: Restoring the Priesthood and our Spiritual Fatherhood’ (2023), e ‘He Gave Us So Much: A Tribute to Benedict XVI’ (2023).

Nel 2020 il cardinale Robert Sarah ha pubblicato il libro ‘Dio esiste?’ con l’introduzione e la conclusione scritte da Benedetto XVI. Il papa emerito aveva firmato il libro, ma ha poi chiesto di rimuovere la sua firma perché non era stata richiesta o approvata. La situazione ha generato polemiche, con alcuni che sostenevano che Benedetto XVI non aveva il diritto di firmare il libro senza il permesso del cardinale Sarah. Dopo alcune polemiche, è stato chiarito che Benedetto XVI aveva letto e approvato i testi scritti dal cardinale Sarah.

Dopo il congedo da Roma, Sarah è emerso come una delle voci principali a sostegno dei fedeli legati alla Messa tradizionale in latino, specialmente in un contesto di crescente ostilità da parte del Vaticano verso tale forma liturgica.

Sarah ha assunto un ruolo di leadership nel contrastare la promozione della benedizione delle coppie dello stesso sesso, diventando uno dei critici più accesi di ‘Fiducia Supplicans’, dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, pubblicata il 18 dicembre 2023 e approvata da Papa Francesco. Il documento si focalizza sul senso pastorale delle benedizioni, aprendo la possibilità di benedire anche coppie in situazioni “irregolari” o formate da persone dello stesso sesso, ma al di fuori di un contesto di unione civile. Il cardinale Sarah ha anche avvertito contro i pericoli del Sinodo sulla Sinodalità (2021-24), presentato dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, non come una convention, ma come “un’assemblea ecclesiale che prega”, fatta di persone “docili alla voce dello Spirito Santo”.


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