“Cosa mi ha legato molto a mia moglie? Onesto? Il sesso. La connessione che avevo… ho… raramente l’ho sperimentata. Mia moglie professionalmente mi ha insegnato che a volte bisogna dire di no. Io dico sempre sì, da povero arricchito. Quando mi hanno proposto di fare X Factor, nessun rapper era disposto a fare tv: ‘mi danno un sacco di soldi, perché dovrei dire no?’. Ho cercato di farle aprire gli occhi su persone che aveva accanto. A volte ci sono riuscito, a volte no. L’unico progetto che ci ha coinvolto insieme è la serie” The Ferragnez. “Per il resto, si è trattato di compartimenti stagni”.
Fedez a nudo, le risposte
“Il mio umore è altalenante, ho imparato a stare calmo nella tempesta. Non mi piace tirarmi indietro ed è per questo che sono qui. Il caos non è un disvalore, ma ogni tanto va fatto un po’ d’ordine”, dice Fedez nella fase ‘preliminare’ dell’intervista.
“Un mio pregio? Sono fottutamente trasparente. Un difetto? L’impulsività, divento cattivo. Credo di aver superato il limite quando ero molto giovane e sono andato a muso duro contro la politica. Non mi interessa essere amato o odiato, per me funziona comunque essere un personaggio divisivo. Non ho mai barattato la libertà delle mie idee con qualcosa. In passato il sentimento che mi ha caratterizzato di più è stato il rancore. Oggi mi caratterizza la curiosità. In passato ho avuto ‘la guerra in testa’, ho avuto bisogno di avere un nemico. Spero che oggi non sia più necessario”, dice il rapper.
Si parla dell’infanzia e dell’adolescenza a Rozzano: “Vengo da un luogo in cui esiste l’omologazione di periferia, ci sono canoni da rispettare. Non tutte le persone che vengono dalla strada sono fatte per la strada: c’è chi è preda e chi è predatore, io ero la preda. Impari a farti rispettare ma ti picchiano lo stesso. Ne ho prese abbastanza”. Fedez non ha finito il liceo artistico: “Per come è andata la mia vita, non lo rimpiango”. Nell’adolescenza, c’è stata anche la droga: “E’ durata un anno, poi ho smesso perché a 18 anni ho tentato il suicidio tagliandomi le vene. E’ stato facile entrare nella droga e difficile uscirne. Con l’aiuto dei miei genitori e di altre persone l’ho superato, per me è qualcosa che è successo 10 vite fa”.
Con il rap, arriva il successo: “La testa ti gira per forza, succede a tutti avere un po’ di delirio di onnipotenza. La mia fortuna è che non ho una gran considerazione di me stesso: non mi davo il valore che avevo sul mercato, questione di insicurezza. Ora succede un po’ meno”. All’epoca, i contrasti con i ‘colleghi’ “mi davano dispiacere. Chi mi attaccava era magari chi mi aveva offerto contratti che non ho firmato. Cosimo (Guè, ndr) dice che mi ha lanciato, ma io ero già famoso…”. Si parla di affari: “Nel 2023 la mia società vale 70 milioni di euro e alla guida c’è mia mamma, che come me non è una persona ‘studiata’. Ha imparato il mestiere in trincea”.