Fiorella Carnevali
4 maggio 2017
Fiorella Carnevali

News

Fiorella Carnevali, ricercatrice ENEA, vince il Premio internazionale Sofia per avere brevettato un unguento cicatrizzante e antibatterico


Il medico veterinario dell’ENEA Fiorella Carnevali ha vinto il Premio internazionale Sofia per aver brevettato un unguento, per uso umano e veterinario, che cura lesioni esterne di qualunque estensione e natura, sia acute che croniche. Il premio è stato conferito alla ricercatrice «per il suo impegno sociale, culturale e professionale e la sua attenzione alle fasce sociali più deboli».

Destinato a personalità che si sono distinte per etica, solidarietà e altruismo, il Premio Sofia Onlus 2017 è stato conferito, tra gli altri, ai Vigili del Fuoco – Unità Cinofile intervenuti nei soccorsi a Rigopiano, al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e a Carla Fracci.

L’unguento si basa su una particolare composizione di iperico e olio di Neem ed è stato messo a punto insieme al biologo dell’ENEA Andrew Van Der Esch.

«Si tratta di un composto all-in-one», spiega Fiorella Carnevali della divisione Tecnologie e metodologie per la salvaguardia della salute dell’ENEA «particolarmente indicato per ulcere vascolari, piede diabetico, piaghe da decubito e anche ferite da trauma. Grazie alle sue proprietà cicatrizzanti e antibatteriche può sostituire disinfettanti, antibiotici e antinfiammatori dal momento del trauma, fino alla guarigione completa con risparmi economici importanti».

Rispetto alle terapie tradizionali il medicamento si è dimostrato molto efficace, nella cura delle ferite cosiddette «difficili», anche pediatriche. Attualmente è commercializzato per uso umano con il nome di «1 Primary Wound Dressing» ed è impiegato nella ASL di Bolzano e in diverse altre strutture ospedaliere, tra cui il Cardarelli di Napoli e il CTO di Roma.

«Si tratta di un esempio virtuoso di come il trasferimento della ricerca scientifica può essere determinante in settori importanti come la cura della salute e in veterinaria», ha aggiunto la dottoressa «e auspichiamo che l’unguento venga adottato anche da altri enti, regioni ed ospedali perché è in grado di ridurre dolore, complicazioni infettive – anche da batteri multi resistenti – e tempi di guarigione: per questi motivi è particolarmente indicato nelle situazioni di emergenza, catastrofi naturali o conflitti armati, nei paesi in via di sviluppo e in tutte le situazioni con scarse condizioni igienico-ambientali».

In medicina veterinaria l’unguento è commercializzato con il nome «OneVet» ed è considerato l’unico presidio in grado di controllare il cheloide, una patologia di difficile guarigione tipica delle ferite equine, ed è stato utilizzato per curare con successo oltre 50 cavalli del 4° Reggimento Carabinieri e i risultati delle ricerche sono stati pubblicati sulle riviste Journal of Animal and Veterinary Sciences e sul Giornale di Medicina Militare.

L’unguento si è dimostrato efficace anche per le infezioni da batteri multi-resistenti e nella cicatrizzazione delle lesioni di cani, gatti, pecore e capre. Inoltre, la rivista scientifica Diseases of Aquatic Organisms ha pubblicato i risultati positivi dell’utilizzo dell’unguento anche nella cura di gravi lesioni sulle tartarughe marine.
(Ufficio Stampa ENEA)


Leggi anche...



News
Gaza, Hamas vuole accordo completo per stop a...

Mentre la guerra di Israele si fa sempre più dura, con l'ormai dichiarato obiettivo del...


News
Conclave, pugni, scherzi e scismi: ecco i più...

L'elezione del Papa in Conclave è sempre stata un processo complesso e delicato. Sebbene...


News
Conclave 2025, i 133 cardinali: il più giovane e...

Sono 133 i 'principi' della Chiesa che dalle 16.30 del 7 maggio si chiuderanno in Cappella...


News
Pio e Amedeo, attacco ai Ferragnez: “Una...

Pio e Amedeo, senza freni, hanno attaccato Chiara Ferragni e Fedez. In particolare, i due...