Leone XIV, il nuovo Papa e le sfide della Chiesa secondo la stampa internazionale
10 maggio 2025

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G BLOG. «Leone XIV, il Papa che augura la Pace come San Francesco nella sequela di Cristo, Sant’Agostino, Papa Leone XIII e Papa Francesco»


di GIAMPIERO SCARPINO
Si avvicina la sera dell’8 Maggio, festa della Madonna del Rosario. Piazza San Pietro, occhi puntati sul comignolo della Cappella Sistina. E’ fumata bianca, abbiamo il nuovo Papa, il mondo ha il successore di Pietro e di Papa Francesco: è il Cardinale Robert Francis Prevost, 69 anni, americano. Che dire: ha esordito con la parola Pace! Poi ha espresso il suo programma: in sintesi lo stesso di Papa Francesco con più determinazione.
Attenzione… ha letto il programma, ha letto le sue intenzioni da Papa, e ciò che ha letto era solo un… appunto! Si è emozionato ma da subito ha dato garanzia di certezza e volontà di mettere in atto la volontà di Dio e “conformare” il mondo alla Sua volontà. Agostiniano, missionario in Perù per anni. Innamorato anche lui della Madonna. Dicono di lui: “riservatissimo, determinato, temperato, ascolta molto, parla poco e valuta molto ed è dotato anche di un certo umorismo”. Moltissimi richiami a Papa Francesco, di amicizia, di stima, di ammirazione. Una Chiesa che deve costruire ponti e pace con un’opera svolta in chiave ” Cristica”.
Un Papa americano. Leone XIV da San Leone Magno e Leone XIII un Papa che ha scritto di più sul Rosario. A 14 anni è entrato in seminario minore Agostiniano con il desiderio di essere missionario. Ha studiato diritto canonico a Roma e subito dopo parte missionario in Perù. Ha ascoltato molto il suo papà, maestro nelle scuole, che gli parlava di Dio e delle cose di Dio. Ama la Chiesa vissuta come comunione dei fedeli. “Si erano incontrati con Papa Francesco in un viaggio del Papa in Perù e non si sono mai persi di vista”.
È stato membro della Congregazione per il clero dal 13 luglio 2019 e della Congregazione per i vescovi dal 21 novembre2020. Il 30 gennaio 2023 Papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia commissione per l’America Latina. È stato membro dei Dicasteri per la dottrina della fede, per le Chiese orientali, per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, per la cultura e l’educazione, e della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione, dal 4 marzo 2023, del Dicastero per i testi legislativi e della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Il 9 luglio 2023 Papa Francesco ha annunciato la sua creazione a Cardinale. Nel concistoro del 30 settembre seguente lo ha creato Cardinale Diacono di Santa Monica. Il 6 febbraio 2025 Papa Francesco ne ha stabilito l’ingresso nell’ordine dei Vescovi assegnandogli il titolo della sede di Albano, la sede di San Gaspare del Bufalo. Questo è solo l’inizio di una bella storia che ha portato Robert Francis ad essere eletto Papa. Papa Leone Magno ha arginato le invasioni dei Barbari come hanno detto tutti in TV. Aver recitato assieme ai 100000 di Piazza San Pietro l’Ave Maria è un grande biglietto da visita. Vedendolo ancora abbracciato con Papa Francesco, gridiamo tutti : evviva il nuovo Papa.
Chissà se Robert Francis, Papa Leone, sa che frate Leone era il frate più vicino a San Francesco, il frate con lui a  Fonte Colombo e sul Monte della Verna, il frate che lo vide per primo stigmatizzato, il frate che lo aiutò a scrivere la regola, il frate che Francesco chiamava “pecorella di Dio”. Leone e Francesco, storie che si intrecciano dopo 800 anni.
Il Saluto specifico di “Pace e Bene” è un saluto che troviamo in una delle più antiche biografie di San Francesco di Assisi, la “Leggenda dei tre compagni“.
L’episodio si colloca all’inizio della conversione del Santo, quando con l’abito succinto, il bastone e i calzari, Francesco “ispirato da Dio cominciò ad annunziare la perfezione del Vangelo, predicando a tutti la penitenza con semplicità”. A questo punto entra in scena un personaggio misterioso (quasi una sorta di precursore del Santo), di cui il biografo tace il nome e che per le vie di Assisi si rivolgeva a tutti proprio con questo saluto: “Pace e Bene!”
Come lo stesso Francesco ebbe a confidare più tardi, quell’incontro lo colpì moltissimo e in qualche modo fu interpretato da lui come un segnale del cielo, una precisa indicazione e rivelazione divina che gli mostrava chiaramente una strada da percorrere. Tanto che nel Testamento (1226), ricordando quell’episodio, lui stesso scriverà. “Il Signore mi rivelò che dicessi questo saluto: “Il Signore ti dia pace”. Sin dall’inizio, Francesco e i suoi frati s’impegnarono in una predicazione di pace, fino a farne un tratto distintivo della loro scelta di vita, tanto che nella Regola (1223) compare il monito di Gesù: “In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa”.
L’ordine del grande Sant’Agostino è l’ordine del Santo Padre. Gli Agostiniani pronunciano i voti di povertà, castità e obbedienza e vivono in comunità fraterne. Sono presenti in 50 Paesi e gestiscono parrocchie, scuole, università e missioni. L’Ordine Agostiniano fu fondato nel milleduecento riunendo diversi gruppi che seguivano già la “regola” scritta dal Santo, nata quindi nei primi secoli del cristianesimo, che prescriveva una vita più austera e solitaria rispetto alla regola più diffusa nel primo Medioevo, quella Benedettina: nacque infatti come ordine di eremiti. È anche un ordine mendicante, come quelli dei frati francescani e domenicani. Dal 1968 non è più ordine eremitano. Fra le altre cose regola di sant’Agostino “impone” ai membri dell’ordine la carità, la povertà, la castità, la pratica ascetica.
Montefalco è un ridente paese patria del vino “Sagrantino” che porta il soprannome di “ringhiera dell’Umbria” per la sua posizione strategica sulla valle di Foligno e Spoleto. Chiara da Montefalco è suora Agostiniana, fu proclamata Santa nel 1881 da Leone XIII già Vescovo di Perugia. Chiara aveva una sorella e un fratello maggiori, Giovanna e Francesco. Giovanna fondò, con l’aiuto economico del padre, il reclusorio di San Leonardo, di cui diventò la prima rettrice; le donne lì si ritiravano vivendo in reclusione e pregando, ispirandosi alla regola (ancora non pienamente riconosciuta al tempo) di Francesco d’Assisi. Le suore scelsero quindi di seguire la regola di Sant’Agostino.
Nel 2008 Robert Francis Prevost come priore agostiniano, ha celebrato la messa in occasione delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Santa Chiara della Croce, a Montefalco. Montefalco dista pochi km da Cascia, cittadina frequentata spesso dall’attuale Papa: anche Santa Rita da sposa e vedova con una storia tutta da leggere, entro’ nel Monastero Agostiniano di Cascia. Ed il Papa ha un legame autentico con la comunità Ritiana ed ha partecipato più volte alle celebrazioni di Santa Rita.
Nel 2024 ha presieduto da Cardinale il Solenne Pontificale del 22 Maggio. Il motto Episcopale “In Illo uno unum” sono parole di sant’Agostino tratte dall’esposizione del salmo 127, per spiegare che “sebbene Cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”. Ed anche qui la scelta del nome Leone XIX, che richiama Leone XIII, il Pontefice che nel 1900 canonizzò Santa Rita, rendendola ufficialmente una delle Sante più amate al mondo. Ed allora Papa Robert Francis Prevost, Leone XIV, il Papa che augura la Pace come Francesco di Assisi, nella sequela di Cristo, Papa Francesco, Sant’Agostino e Papa Leone XIII.


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