G20, dichiarazione sull'Ucraina: l'escamotage che ha 'salvato' il vertice
9 settembre 2023

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G20, dichiarazione sull’Ucraina: l’escamotage che ha ‘salvato’ il vertice


G20 di Nuova Delhi ‘salvo’ grazie ad un escamotage sulla formulazione del paragrafo relativo all’Ucraina, che riprende il linguaggio del comunicato di Bali dello scorso anno, anche se “lo annacqua un po'”. Secondo quanto spiegano all’Adnkronos fonti vicine ai negoziati della dichiarazione del vertice, gli sherpa hanno lavorato “faticosamente” tutta la notte su un compromesso redatto e proposto da Indonesia, India, Brasile e Sud Africa, che è stato poi accettato da tutti, Russia compresa.

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I leader, “richiamandosi alla discussione di Bali, hanno ribadito le posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza e dall’Assemblea generale dell’Onu”, ma senza citare, come avvenuto lo scorso anno, i voti con cui i testi di condanna della Russia sono stati approvati. Un compromesso che anche lo sherpa di Mosca è stato costretto ad accettare, per evitare di restare da solo, dopo che anche i cinesi avevano dato il loro via libera, fanno sapere le fonti.

“Bisognava salvare il vertice”, dicono, sottolineando tra l’altro che nella dichiarazione di Bali c’erano solo due paragrafi relativi all’Ucraina, mentre in quella di Nuova Delhi ce ne sono 7, tra cui quello “politicamente molto importante”, nel quale si afferma, in un riferimento alla formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky, che “si accolgono con favore tutte le iniziative costruttive che sostengono una pace duratura, giusta e complessiva in Ucraina”. “E’ la prima volta che in un testo del G20 c’è un riferimento alla pace”, concludono le fonti.

SCHOLZ: “NON HO STRETTO LA MANO A LAVROV”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha intanto affermato di non aver stretto la mano al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, né di aver scambiato qualche parola con lui a margine del G20. Interrogato in proposito dai giornalisti, Scholz ha risposto con un secco “no”.

Il cancelliere tedesco ha detto che l’intervento di Lavrov alla prima sessione di lavoro del summit del G20 erano le “solite parole”. “Non penso che nessuno nella stanza gli creda”, ha aggiunto.

Come già al summit del G20 di Bali l’anno scorso, avvenuto dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin si è fatto rappresentare da Lavrov. L’anno scorso il capo della diplomazia russa aveva lasciato il vertice in anticipo.


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