
“Io non ho bisogno di fare il nano o la ballerina di nessuno”. Il professor Massimo Galli si esprime così a L’aria che tira su La7. “Sono un anziano professore che ha fatto la carriera che voleva fare, che non ha altre aspirazioni e che è prossimo alla pensione. Non ho bisogno di inchinarmi davanti a nessuno. Quando sono stato chiamato a collaborare per la funzione ricoperta, l’ho fatto. Ai tempi della Prima Repubblica si parlava di nani e ballerine che lavoravano a favore di questo o quello”, dice il responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.
Galli viene interpellato sulla campagna di vaccinazione. “Abbiamo perso tempo, anche con AstraZeneca. Per ricoprire la differenza tra noi e la Gran Bretagna dovremmo fare 25-30 milioni di dosi di vaccino. Se tutto andasse bene e facessimo 500mila dosi somministrate al giorno, che non abbiamo mai raggiunto, ci vorrebbero 60 giorni per arrivare al punto in cui la Gran Bretagna è ora”, aggiunge. In materia di riaperture “si sarebbe dovuto considerare tutto quanto e non dare un segnale che, l’impressione è quella, venga percepito come un liberi tutti”.