L’accusa di Hamas agli Usa
L’organo di stampa, che è affiliato al gruppo terroristico Hezbollah con sede in Libano, riferisce ‘The Times of Israel’, cita anche Hamdan che accusa gli Stati Uniti di voler diffondere messaggi positivi sui negoziati per rafforzare la campagna elettorale della vicepresidente Kamala Harris. “Ci rifiutiamo di ricevere informazioni dai media, e abbiamo già informato i mediatori che stiamo aspettando di sentire da loro che Israele ha accettato ciò che è stato annunciato”, ha detto il funzionario di Hamas. “Ci troviamo di fronte a due opzioni: se accetta l’iniziativa discuteremo la fase di esecuzione, diversamente informeremo della nostra posizione”, aggiunge.
La posizione di Israele, il nodo ‘Philadelphi’
Una delegazione israeliana di alto livello ha intanto incontrato i negoziatori al Cairo questa settimana per colloqui incentrati sulla ricerca di una formula per il dispiegamento di truppe dell’Idf lungo il confine tra Gaza e l’Egitto su cui Tel Aviv e il Cairo potrebbero essere d’accordo. Il primo ministro Benjamin Netanyahu insiste sul fatto che una presenza israeliana sul Corridoio Philadelphi – la zona cuscinetto che separa l’Egitto da Israele e dalla Striscia di Gaza – è vitale per impedire ad Hamas di riarmarsi, mentre Hamas e l’Egitto vogliono vedere le forze israeliane ritirarsi completamente.