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30 luglio 2017

News

Giornata Mondiale dell’Amicizia: 17 regole per vivere più sani e più felici


Oggi, 30 luglio, ricorre la Giornata Mondiale dell’Amicizia, festa internazionale creata dall’Onu al fine di valorizzare quello che è riconosciuto essere il più importante dei legami tra gli esseri umani.

L’amicizia è la relazione tra due o più persone caratterizzata da una rilevante carica emotiva e fondante della vita sociale.

Esiste in tutte le culture e inoltre le più recenti e ampie ricerche scientifiche dimostrano chiaramente che la quantità di amici, ma anche la qualità dei rapporti di amicizia, hanno un effetto sul prolungamento e sulla qualità stessa di vita.

Un numero rilevante di amicizie significative sul piano affettivo determina una riduzione dello stress, un miglioramento nella regolazione del glucosio nel sangue una maggiore efficienza del sistema immunitario, una migliore regolazione della pressione arteriosa e della funzionalità cardiaca. Inoltre la presenza di una rete sociale di supporto sembra in grado di promuovere stili di vita sani, allontanando i rischi della dipendenza da alcol e tabacco e del consumare troppo cibo.

Ecco per voi le 17 regole dell’Amicizia, descritte alcuni anni fa dagli psicologi Argyle e Henderson

Aiuto volontario in caso di bisogno: ciò significa essere attenti ai bisogni dell’altro e intervenire volontariamente per aiutarlo, senza aspettare la sua richiesta e senza farlo pesare.

Rispetto della privacy dell’amico: questo vuol dire non invadere la vita privata dell’altro, non essere troppo curiosi e non presentarsi inaspettati a casa sua né nella sua esistenza se non invitati.

Riservatezza sulle confidenze ricevute: far attenzione a mantenere la riservatezza, soprattutto in epoca di social network.

Sincerità e fiducia reciproca: è una regola molto importante alla quale prestare attenzione, perché spesso le persone pretendono la sincerità dall’altro, ma trovano pretestuose giustificazioni morali per non offrirla loro.

Sostituire l’amico in caso di necessità: questo vuol dire agire come lui agirebbe, come se fossimo lui immedesimandoci nei suoi modi di vedere e e non secondo le nostre idee.

Non criticare l’amico in pubblico: ciò richiede empatia e maturità relazionale. Non fatelo mai, nemmeno se vi scappa la battuta del secolo o se fosse un’ottima occasione per metterevi in mostra.

Mostrare supporto emotivo: il che vuol dire dimostrare di volergli bene in privato ma anche esprimere chiaramente e visibilmente la disposizione positiva nei suoi confronti in ogni occasione.

Guardarlo negli occhi durante la conversazione: è una dimostrazione di di attenzione nei suoi confronti, da modulare a seconda delle situazioni eventualmente difficili o imbarazzanti.

Sforzarsi di renderlo felice quando si sta in sua compagnia: ancora una volta attenzione e comprensione della mente altrui, tenendo presente la sua personalità e le sue preferenze.

Non essere gelosi né critici nei confronti delle altre relazioni dell’amico: controllare solo l’espressione della gelosia, non l’emozione stessa e dimostrarla solo dietro richieste precise.

Essere tolleranti nei confronti degli altri suoi amici: occorre enorme delicatezza e rispetto nell’esprimere critiche e e tolleranza nei confronti della libertà di azione dell’amico.

Condividere le notizie dei successi reciproci: raccontare tutto è la cosa migliore. Molte persone utilizzano l’amico solo come contenitore delle proprie disgrazie e si guardano bene sia dal comunicargli i propri successi, per paura dell’invidia o per una errato timore di ferirlo, che dall’ascoltare con attenzione partecipata i successi dell’altro.

Chiedere le sue opinioni personali: consultare l’amico non soltanto su quello che riguarda la nostra vita personale o la persona di cui siamo innamorati e in difficoltà, ma su tutte le questioni considerate rilevanti. Questa è compartecipazione cognitiva necessaria per lo sviluppo affettivo della relazione di amicizia.

Non sgridare l’amico: un’idea sbagliata per correggere quelli che si credono gli errori dell’amico. Discutere e confrontarsi con un pizzico d’ironia e maieutica sono le armi più efficaci nell’eventuale correzione.

Scherzare e giocare insieme: che è il contrario di quelli che si trasmettono l’un l’altro la depressione lamentandosi reciprocamente perché il mondo non è come vorremmo che fosse. Anche in questo caso umorismo rispettoso ma non sarcasmo, che è dannosissimo.

Ricambiare debiti, favori e complimenti. Attenzione, ancora una volta, all’altro e a quel che succede nella relazione e nella vita di entrambi. Debiti di gratitudine, di attenzione, di accudimento vanno ricambiati appena possibile, per etica e non per mero calcolo economico.

Aprirsi sui propri sentimenti e problemi: l’amicizia è reciproca, l’apertura personale è reciproca. Non possiamo pretendere che l’altro si metta a nudo mentre noi restiamo chiusi in noi stessi. Se è problematico per una persona aprirsi ma vuole mantenere l’amicizia, che almeno lo dichiari e compia qualche sforzo per uscire fuori da se stesso.
N. A.


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