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27 gennaio 2024

BLOG-le firme di Reportage

Giorno della Memoria: «Perchè non succeda mai più, attiviamoci con il cuore» di Giampiero Scarpino


Il giorno della memoria, oggi 27 gennaio. Perché questa ricorrenza viene celebrata? In questa data si commemora in giorni in cui nel 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’armata rossa. Si pone così fine allo sterminio del popolo ebraico ed dei deportati civili , militari e politici italiani nei campi nazisti , questi di Auschwitz e Birkenau in primis. L’entrata al campo di Auschwitz e il carro bestiame sul binario con lo sfondo di Birkenau ci ricordano oggi questa immane tragedia.
Andiamo indietro nel tempo, le retate, uomini, donne e bambini prelevati nelle case, messi al muro con la paura di essere fucilati. Poi messi in fila e sui camion stipati in viaggio verso la stazione. Tra le tante stazioni ci troviamo a Milano sul binario 21. Tra il 1943 e 1945 da qui partivano i deportati italiani sui carri bestiame, direzione i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau che poi sono due luoghi di un solo campo di sterminio. I carri verso Birkenau, il primo passo verso l’annientamento della creatura umana. Quanti saranno stati su ogni carro, al chiuso, al buio, maschi e femmine, bambini e anziani. Ci vuole solo immaginazione per le ore ed ore di viaggio e che viaggio: uomini, donne, bambini, anziani ognuno con le proprie esigenze, abitudini, caratteristiche.
Un gruppo al chiuso, stipato e… ognuno può immaginare. Certamente non liberi, consapevoli di andare lontano e di andare incontro ad incertezze e tanta differenza. Il campo di Auschwitz e le camerate. Possiamo immaginare e tanto lo abbiamo visto in film e documentari. Le stanze piene di oggetti personali, le valigie, gli occhiali, quanto vediamo oggi testimoniano il momento vissuto. I forni crematori ed i luoghi di tortura, le camere a gas sono quel di più che hanno sentenziato odio e violenza. Usciti si va alla ricerca del carro, lo abbiamo visto in foto nella neve, già perché tutto si svolge in luoghi freddissimi in inverno.
Di nuovo il carro; lo ritroviamo a Birkenau, erano tutti li dentro con le loro personalità, esigenze, caratteristiche, uomini, donne, bambini, anziani . Per richiamare il mitico Totò de Curtis, tutti da “livella” tutti considerati “uguali”. Oggi vogliamo ricordare ciò affinché non succeda mai più. Nemmeno negli anni a ridosso del 1945 lo volevamo ed è accaduto. Chissà guardare oggi un mappamondo che “mostri” luoghi di guerra. O “luoghi di guerra mostri”, un gioco di parole ma triste, l’uomo che distrugge l’uomo oggi è inconcepibile.
Il “che non succeda mai più” lo ripetiamo sempre recitando l’atto di dolore: “Propongo con il Tuo Santo aiuto di non offenderti mai più e di sfuggire l’occasione prossima del peccato “. È poi neanche un’ora … e si torna come prima. Attiviamoci con il cuore perché il campo, il carro ed il binario 21 non ci siano mai più.
Giampiero Scarpino


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