Cari concittadini, in occasione delle festività pasquali, voglio raggiungervi con il mio augurio.
Nel nostro oggi le numerose stragi civili e politiche ci rimandano alla morte e ci immobilizzano su quel «Fu Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto», ma noi dobbiamo in sinergia, con il nostro operato, testimoniare che «il terzo giorno è risuscitato»! Quel Sepolcro di morte fu trovato vuoto perché la Pasqua è vita.
Possa dunque, la Resurrezione di Cristo Re, rinnovarsi nelle nostre esistenze e generare gaudio e letizia.
Il miracolo della Santa Pasqua sia accompagnato dal nostro sguardo caritatevole e dal nostro sorriso fraterno. La luce del Risorto sia speranza di vita, consolazione per gli affanni quotidiani, rinascita di corpo e anima.
E’ Pasqua ogni qual volta aiutiamo il fratello a portare la croce come fece il Cireneo con Gesù, quando ne asciughiamo le lacrime, stringendone la mano e consolandone lo sguardo.
Siano queste feste stimolo a riflettere, a fermarci e raddrizzare i nostri passi verso la strada della solidarietà e della condivisione.
Voglio augurarvi una Santa Pasqua con le parole di Giovanni Paolo II: «La pace si costruisce, aprite gli occhi a visioni di pace! Parlate un linguaggio di pace! Fate gesti di pace! Perché la pratica della pace porta alla pace. La pace si rivela e si offre a coloro che realizzano, giorno dopo giorno, tutte quelle forme di pace di cui sono capaci».
E dunque in uno scenario di guerra, di armi tossiche, sangue, di Caino contro Abele, non posso che augurare pace!
Paolo Mascaro