Allarmi, veri o presunti, scoop e fake, ma anche sfide ideologiche, il tutto intorno a un prezioso alimento: la carne. Un prodotto che, al netto di ogni rispettabile opinione e scelta, rimane una proteina fondamentale per la salute e il benessere umano.
Oltre a impegnare nel nostro Paese un gran numero di lavoratori in 200 mila allevamenti, generando una ricchezza pari a più di 16 miliardi di euro e contribuendo alla tenuta di vasti territori assieme al tessuto socio-economico connesso.
Dalla vicenda «mucca pazza» all’aviaria, passando per gli annunci catastrofisti dell’Oms-Organizzazione mondiale della Sanità e i vari studi «anti-carni» che ciclicamente trovano la ribalta mediatica, la ripercussione diretta sul comparto zootecnico è pesata per oltre 5 miliardi di euro in vent’anni.
Un dato che si contrappone, fortunatamente, a un altro elemento inconfutabile: in Italia non si conta un solo decesso accertato per queste cause.
Anche grazie al livello di controlli e sicurezza nel nostro Paese sulla carne, che la pone al top mondiale sotto tale aspetto. Con questo quadro si è aperta la prima di una serie di incontri A lezione di… che la Cia-Agricoltori Italiani vuole dedicare alle produzioni agricole e alimentari Made in Italy.
Sul fronte della biodiversità, qualità e tipicità – si è detto nella lezione della Cia – il nostro Paese non ha da invidiare proprio nessuno: chianina, piemontese o fassona, marchigiana, grigio alpina, podolica, maremmana, romagnola, limousine, sardo-modicana, agerolese. Solo per citare le più diffuse tra le carni rosse.
Poi ci sono quelle suine, ovi-caprine, avicole e cunicole (conigli).
Gli italiani ne mangiano circa 75 kg pro capite l’anno, così suddivisi: 21 kg di carne bovina; 33 kg di carne suina; 19 kg di carne avicola e poco meno di 2 kg di carne ovina.
Numeri in flessione – si è sottolineato all’iniziativa Cia – con i consumi delle famiglie più spostati verso i carboidrati.
Anche sui metodi di cottura sono emersi elementi interessanti: gli italiani, ad esempio, stanno scalando le classifiche mondiali tra gli amanti del barbecue: sono quinti alle spalle di americani, australiani, francesi e tedeschi, ma davanti agli inglesi.
Sul fronte degli aspetti salutistici si è soffermata la nutrizionista Francesca De Benedictis, che ha spiegato il valore biologico della carne, l’effetto saziante, gli abbinamenti corretti e gli accorgimenti per sfruttarne al massimo le proprietà nutritive.
(Fonte: Cia-Agricoltori italiani)