
La linea dura di Vito Crimi, che su Facebook ha annunciato l’espulsione dei 15 senatori M5S che ieri hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, non frena il fronte del no alla Camera, dove sarebbero “tra i 17 e i 23, allo stato attuale” i deputati che starebbero valutando il voto contrario. Lo spiegano all’Adnkronos fonti M5S, che in questa fase stanno ‘soppesando’ il pallottoliere di Montecitorio.
Il timore è che i forti malumori di queste ore possano addirittura portare i numeri a crescere, trasformando la fuga in avanti di Crimi in un boomerang. Complice il fatto che il dissenso interno non è più decisivo per la tenuta della maggioranza, ovvero per la durata della legislatura. “Potrebbero esserci anche delle assenza strategiche”, dice un deputato. Ma Crimi ha fatto sapere che anche le assenze non giustificate verranno punite con l’espulsione.
“Se voleva spaventare gli indecisi ha fatto la mossa sbagliata – dice all’Adnkronos un senatore tra i 15 espulsi – stanno arrivando tantissimi messaggi di solidarietà dalla Camera, e qualche deputato scrive che stasera ci dimostreranno che non siamo soli”.