Vito Tartamella, giornalista di Focus ed esperto di turpiloquio, ha fatto una ricerca sui titoli volgari usciti in Italia fra il 1960 e il 2016. E ha pubblicato i risultati sul suo sito www.parolacce.org, in occasione della 5a edizione in ebook del suo saggio Parolacce (oltre 21 mila copie vendute).
Ecco i risultati: rispetto agli anni Sessanta, i libri con un titolo volgare sono aumentati di 13 volte negli anni Novanta e di 29 volte negli anni 2000. Se la tendenza resterà costante, entro la fine di questo decennio saranno aumentati di 36 volte. In dettaglio, mentre negli anni Sessanta erano meno di 10 titoli l’anno, i titoli triviali sono triplicati negli anni Settanta per superare quota 100 negli anni Novanta e quota 200 dagli anni 2000.
Ma restano comunque una piccola percentuale sul totale dell’editoria libraria, precisa Tartamella: i 231 volumi usciti nel decennio record 200-2009 sono solo lo 0,04% dei 560 mila libri pubblicati in quel periodo. In pratica, 4 titoli volgari ogni 10 mila libri, una ventina l’anno: una piccola minoranza, anche se fa rumore. Ma non è un fenomeno del tutto nuovo: Tartamella ha scoperto che i primi libri con un titolo osè risalgono già al 1500.
Oggi l’editore che ha pubblicato il maggior numero di titoli volgari risulta Mondadori (65), seguito da Piemme (sempre del gruppo Mondadori, 24) e Zelig (16). Quali sono le parolacce più usate nei titoli dei libri italiani? In classifica svetta «bastardo» (257 titoli), seguito da «puttana» (109) e «culo» (60).
(Fonte: primaonline.it)