Luigi Sbarra, 56 anni, sposato, due figli, nativo di Pazzano (Reggio Calabria), è il nuovo segretario generale della Fai Cisl. Al eleggerlo la sera del 14 aprile, con consenso unanime, è stato il Consiglio generale della Federazione nazionale agro-industriale-ambientale, a chiusura del Congresso straordinario tenutosi a Pomezia. La squadra di segreteria che affiancherà Sbarra è composta da Fabrizio Colonna, Attilio Cornelli, Silvano Giangiacomi e Mohamed Saady. Nei prossimi giorni saranno rese note le deleghe e gli incarichi. Dopo una fase di gestione commissariale, affidata allo stesso Sbarra, la Fai ristabilisce così i propri organismi statutari e la pienezza delle funzioni politiche e organizzative.
Luigi Sbarra inizia la formazione sindacale nel 1984 a Taranto, nel Centro Studi Cisl. L’anno successivo viene eletto segretario generale della Fisba Cisl di Locri, la Federazione dei braccianti agricoli del sindacato di via Po. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl della stessa cittadina per poi diventare segretario generale di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000. In quell’anno viene eletto al vertice del sindacato regionale, ruolo che ricopre per nove anni, fino al 2009, quando diventa segretario confederale.
«Sbarra è un grande sindacalista ed una persona di grande sensibilità a cui sono legata da una profonda amicizia e stima da tanti anni. Ha fatto un lavoro davvero straordinario in questi mesi come commissario della Fai Cisl, rinnovando questa categoria, rimotivando la dirigenza e siglando un contratto nazionale del settore agroalimentare davvero innovativo e moderno che è già un modello di riferimento per tutti i rinnovi contrattuali», ha dichiarato Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. «Noi saremo sempre al suo fianco per consolidare questi risultati. Sono convinta che Sbarra saprà dare le giuste motivazioni, una capacità di guida e di cambiamento, ad una grande categoria come la Fai Cisl che sta alla fondamenta della nostra confederazione per affrontare i problemi e le sfide sindacali ed economiche incombenti, ricercando la partecipazione attiva degli iscritti, dei delegati e di tutti i dirigenti».