Giuseppe Gigliotti
3 maggio 2017
Giuseppe Gigliotti

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Il governo riforma la Via. Gigliotti (Italia Nostra): «Ancora un attacco all’ambiente»


Il governo ha partorito l’ennesimo mostro che minaccia l’ambiente. Con l’alibi di riformare la Valutazione di impatto ambientale (Via) ha tolto la finalità «di proteggere la salute umana, di contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, di provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita», che si ritiene debbano essere ripristinate.

La Via, la Valutazione di impatto ambientale diventa una via libera alle speculazioni
Non c’è il riferimento all’impatto cumulativo delle opere e dei progetti, non si prendono più in considerazione gli effetti indiretti dei progetti sui siti Natura2000. Viene mortificata la definizione stessa di «progetto», prevedendo la possibilità da parte dei proponenti di presentare elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del «progetto di fattibilità».

Ma che cos’è un progetto di fattibilità? Un livello incompleto e approssimativo che è non idoneo a una valutazione degli impatti ambientali effettivi. E, soprattutto, passibile di modifiche, anche sostanziali, nelle fasi di sviluppo progettuale successive.

Il grande imbroglio: si ottiene la Via su una bozza, e si procede a fare tutto quello che si vuole
I 40 commissari componenti la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale saranno posti alle dipendenze funzionali del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, e nominati dal Ministro senza obbligo di procedura concorsuale.

L’amministrazione potrà stabilire una durata minima ma non massima della Valutazione. E le perforazioni per la ricerca di idrocarburi non ne avranno più bisogno. Insomma una sanatoria a tutti gli effetti.

Addirittura in casi eccezionali, non meglio identificati, il governo può esentare dalla procedura in tutto o in parte un progetto specifico. Viene proprio soppressa la fase della consultazione del pubblico, con conseguente indebolimento delle garanzie di partecipazione richiesti dalla Direttiva 2014/52/UE.

Si continua in tutte le forme e misure a regalare il prezioso bene del nostro territorio alla speculazione e alla devastazione ambientale. Davvero una brutta pagina. Mobitiamoci per impedire un altro scempio senza possibilità di ritorno.
Giuseppe Gigliotti
responsabile Ambiente Italia Nostra Calabria


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