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23 luglio 2022

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IL RUOLO DELL’OSPEDALE: Karl “Lo Svizzero”, una vita strappata alla morte per merito dello spirito d’altruismo e di pratiche di buona sanità


Karl, è un architetto svizzero, il 26 luglio del 2021 si trova in transito sulla vecchia statale 19 nei pressi di Bivio Bonacci. Nonostante l’età avanzata si trova alla guida della sua mercedes, ad un certo punto si accorge che qualcosa non va, è in preda a un malore, si ferma tenta di scendere dalla macchina, poi il buio completo cade a peso morto con il viso sull’asfalto, ha il viso insanguinato. In quel momento si trova a passare da quella parti Rosario Bonacci, un autista delle Ferrovie della Calabria che deve concludere la corsa per Serrastretta, si accorge dell’uomo riverso per terra, si ferma e gli pone una tovaglia sotto il capo e chiama la centrale del 118, l’ambulanza parte dall’ospedale di Soveria e impiega solo 9 minuti ad arrivare sul posto. A quel punto i sanitari mettono in atto il protocollo d’urgenza, viene portato al Pronto Soccorso dove sono molto tempestivi a prestargli le cure mirate. Karl ha avuto un’ischemia, poco dopo lo trasferiscono a Catanzaro, qui viene curato nel migliore dei modi. Dopo si mette in moto la macchina elvetica e Karl Luiginbhul con un aereo di stato viene trasferito in un ospedale del cantone tedesco. I medici svizzeri dopo un giorno sono perentori nel ricostruire i fatti e affermano: se Karl è vivo lo è perchè qualcuno gli ha prestato soccorso, perchè l’ambulanza è arrivata in tempi rapidi, perchè al Pronto Soccorso hanno attivato le giuste procedure e perchè a Catanzaro hanno scongiurato effetti nefasti. La tempestività dei soccorsi ha avuto un ruolo fondamentale. Insomma la macchina dell’emergenza ha funzionato nel migliore dei modi. Lui dopo un hanno è venuto a Soveria per ringraziare anche i sanitari, ma più che altro, poter abbracciare chi si è fermato prestandogli soccorso per primo. Non tutti serbono questo debito di riconoscenza verso il prossimo. lui si, forse una diversa cultura di base ha consentito tutto questo. L’architetto che nella sua vita ha vissuto molte esperienze, tra cui quella di comprare in Australia una Farm di 178 ettari, poi venduta per acquistare anche una villa a Pizzo, di cui si è innamorato. Oggi vive tra Pizzo e Lucerna, ma anche il nostro contesto gli si è radicato nel suo sentiment, qui ha capito che esistono valori altrove non facili da trovare. E così ha voluto dimostrare la sua riconoscenza a chi l’ha salvato. A questi lascia il suo biglietto da visita e l’invito ad andare a Pizzo per cenare insieme alle famiglie in uno dei posti più esclusivi della cittadina tirrenica. Ora Karl ha dei nuovi amici: Rosario, Serafino, Andrea, l’equipe del PS di quella notte e Alessandro che si è prodigato a farlo incontrare con chi cercava. Una storia, questa volta non come le altre, ma diversa, autentica, vera, dove il carattere dei calabresi è uscito fuori in tutta la sua onestà, cuore, e con un vero senso di ospitalità e altruismo.


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