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28 ottobre 2017

Ricette calabresi-cucina leggendaria

Il Tartufo di Pizzo, gelato cult della Calabria


Il Tartufo di Pizzo è il gelato cult della Calabria, una delizia gusto nocciola e un tocco di cioccolato, cuore di cioccolato fondente fuso e ricoperta di cacao amaro e zucchero.

Il celeberrimo Tartufo gelato nacque nella cittadina affacciata sul Tirreno negli anni Cinquanta presso i laboratori della gelateria Dante, quasi certamente ispirato dall’omonimo cioccolatino piemontese, e la sua caratteristica principale è che deve essere modellato nel palmo di una mano.

Si narra che a Pizzo all’incirca nel 1952 il maestro gelatiere don Pippo, al secolo Giuseppe De Maria, originario di Messina e comproprietario della gelateria Dante, nel preparare i dolci per il banchetto di un matrimonio, si accorse che tutti gli stampi e le forme per confezionare il gelato sfuso erano finiti.

Allora don Pippo, pur di servire il gelato ai numerosi invitati al matrimonio, pensò di sovrapporre nell’incavo della mano ogni porzione di gelato alla nocciola, inserì quindi all’interno un po’ di gelato al cioccolato e del cioccolato fuso, con le mani le diede una forma tondeggiante che immerse poi nel cacao in polvere. Avvolse il gelato in un foglio di carta alimentare e mise a raffreddare: era nato il Tartufo di Pizzo.

Al Tartufo di Pizzo si sono ispirati vari tartufi industriali ma possiamo senz’altro affermare che essi nulla hanno a che fare con quello originale, completamente artigianale, tanto è vero che è il primo gelato in Europa ad aver ottenuto il marchio Igp.

Il Tartufo di Pizzo Igp presenta le seguenti caratteristiche: peso ideale è di 125 grammi, ma può variare dai 120 ai 200 grammi, forma semisferica irregolare con diametro tra i 4 e i 6 centimetri, consistenza liscia e pastosa, colore marrone scuro conferitogli dal cioccolato e da un velo sottile di cacao, composto da cioccolato fondente semifluido dall’aspetto vellutato e semilucido, gusto morbido e pieno del cioccolato e della nocciola senza traccia di retrogusti e aromi estranei agli ingredienti naturali usati. La ricetta originale viene ancora custodita gelosamente dai nipoti del maestro De Maria.

L’arte del gelato si sviluppò sul territorio napitino dal 1940, quando il maestro pasticcere Dante Veronelli rilevò da Jannarelli il centralissimo Gran Bar Excelsior (che in seguito cambierà il nome in Gelateria Dante proprio in onore del suo primo proprietario), il quale si avvalse della collaborazione di un altro giovane pasticcere anche lui di Messina, Giuseppe De Maria, cioè don Pippo.

I due geni della pasticceria e della gelateria presto si fecero conoscere per la bontà e la qualità della loro produzione e poi, seguito della morte del Veronelli, il De Maria rimase l’unico proprietario dell’esercizio.

L’attività fu rilevata negli anni Sessanta da Giorgio Di Iorgi, allievo del De Maria, mentre il fratello di quest’ultimo, Gaetano Di Iorgi, anch’egli allievo, apre il Bar Ercole, l’altra celebre gelateria di Pizzo.

Il resto è storia: a Pizzo, ormai piccola capitale del gelato, si possono gustare il Tartufo originale, le altre golose varianti e tutti i capolavori dell’arte del gelato nati dall’estro e dalla creatività dei maestri napitini.
Nicoletta Arcuri


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