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In Calabria la straordinaria mostra-evento «Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca»


Prorogata a lunedì 11 dicembre 2017 la data di chiusura della mostra Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca a cura di Daniele Benati, Fausto Gozzi, John T Spike e Giuseppe Valentino.

L’iniziativa si svolgerà ad agosto a Taverna, a quattro anni dall’esposizione precedente della Incredulità di San Tommaso, concessa dai Musei Vaticani nel 2013 per il quarto centenario della nascita di Mattia Preti, e vedrà tornare in Calabria Giovanni Battista Barbieri, detto il Guercino, nella città natale di Mattia Preti, il Cavaliere calabrese.

L’evento, ideato in occasione del venticinquennale della fondazione del Museo civico della cittadina del catanzarese che prevede il gemellaggio tra i comuni di Cento e Taverna, consentirà la comparazione tra due personalità artistiche importanti, un eccezionale connubio tra i due pittori considerati tra i massimi esponenti del Seicento italiano.

All’assise sono intervenuti, oltre al Sindaco Sebastiano Tarantino, la Delegata comunale alla Cultura Clementina Amelio, il Direttore del Museo Civico di Taverna Giuseppe Valentino, John Thomas Spike, Curatore Capo del Muscarelle Museum of Art (Williamsburg, Virginia), Mario Pagano, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Catanzaro, Cosenza e Crotone e il deputato del Pd, Nicodemo Oliverio e il presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha concluso i lavori del convegno.

«Sarà un evento importantissimo per Taverna e per l’intera Calabria», ha dichiarato Mario Oliverio, «che noi sosterremo con tutte le nostre forze perché crediamo fortemente che, attraverso momenti come questi, la luce, di cui Mattia Preti è stato sempre innamorato, possa di nuovo illuminare questa terra».

«Per troppo tempo», ha concluso Oliverio, «abbiamo inseguito una concezione distorta dell’uso e della modernizzazione del nostro territorio che ha prodotto solo guasti e disastri. Ora dobbiamo ripartire dalla nostra storia, dalle nostre identità non per mettere in piedi un’operazione nostalgica, ma per rilanciare il nostro grande patrimonio culturale che è unico al mondo, inimitabile, irripetibile e incommensurabile».


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