Due giorni fa, l’ospedale battista al-Ahli è stato centrato da un razzo che ha provocato numerose vittime, circa 500 secondo i report provenienti da Gaza. Israele ha respinto le accuse e ha negato di aver colpito la struttura, diffondendo video e audio che documenterebbero la responsabilità della Jihad islamica.
La situazione della popolazione civile, privata da giorni di acqua e energia elettrica, è disperata. Ieri il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nella sua missione lampo a Tel Aviv ha ottenuto il sì di Israele all’invio di aiuti umanitari dall’Egitto: nelle prossime ore si dovrebbe assistere all’apertura del valico di Rafah e al transito di 20 camion verso la Striscia.
Israele-Libano, si infiamma il confine
Intanto si registra il lancio simultaneo di razzi da Gaza e dal Libano contro il sud e il Nord di Israele. Gli attacchi sono stati rivendicati da Hamas in una giornata in cui le sirene sono tornate a suonare più volte nelle città del nord di Israele. Allarme in particolare a Nahariya e in diverse località sul confine con il Libano. Secondo notizie dei media libanesi, Hezbollah avrebbe lanciato un nuovo attacco contro postazioni militari israeliane oltre il confine con il Paese dei Cedri e Israele avrebbe risposto bombardando nella zona di Alma al-Shaab.
Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver attaccato postazioni di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime ore, in risposta agli attacchi anti-tank in territorio israeliano. Tra gli obiettivi presi di mira, hanno reso noto, un punto di osservazione nel Libano sudoccidentale, a partire dal quale ieri è stato diretto contro la città di confine israeliana di Rosh Hanikra il fuoco delle armi anti-tank.
La strategia di Hezbollah, con azioni concentrate sui punti di osservazione utilizzati da Israele, ricorda per certi versi le azioni compiute da Hamas nell’attacco del 7 ottobre: ridurre la capacità di Israele di sorvegliare il confine per lanciare magari incursioni con commando in territorio nemico. Molti insiediamenti israeliani a Nord sono stati evacuati nei giorni scorsi, in zone colpite dal lancio di razzi di Hezbolla.
Netanyahu: “Hezbollah nell’asse del male con Hamas e Iran”
“Hamas sono i nuovi nazisti, il nuovo Isis e dobbiamo combatterli insieme”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza stampa con il premier britannico Rishi Sunak, aggiungendo che si tratta “della battaglia dell’intero mondo civilizzato e che dall’altra parte c’è ‘un asse del male’, guidato dall’Iran, che comprende anche Hezbollah”.
Netanyahu ha affermato che Israele si sta imbarcando in una “lunga guerra” e ha bisogno del “sostegno continuo” del Regno Unito. La Gran Bretagna ha il “diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale”, ha detto Sunak, aggiungendo anche la richiesta che gli aiuti umanitari siano fatti arrivare a Gaza.