Il Consiglio dei ministri israeliano è intenzionato a ritardare il voto sull’accordo fino a sabato sera, secondo quanto riportato da Channel 12 e dalla Cnn. I ministri si riuniranno come previsto nella giornata di venerdì per discutere l’accordo, ma la riunione proseguirà sabato sera.
Le tappe
Dopo il voto, sarà pubblicato l’elenco dei prigionieri palestinesi da liberare e gli oppositori avranno 48 ore per presentare una petizione alla Corte Suprema contro questi rilasci. L’Ufficio del Primo Ministro – rende noto Channel 12 – ha deciso che se il calendario originale fosse stato mantenuto e il voto fosse stato effettuato venerdì, gli oppositori al rilascio dei prigionieri non avrebbero avuto quasi il tempo di presentare ricorso a causa dello Shabbat.
Non si prevede che la Corte intervenga nei rilasci. Attualmente l’accordo dovrebbe entrare in vigore domenica alle 12:15, con il rilascio dei primi tre ostaggi subito dopo.
Ben Gvir dice no
Le fibrillazioni nel governo israeliano sono legate soprattutto al nome di Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra israeliano Otzma Yehudit e ministro della sicurezza nazionale. “Se l’accordo sarà approvato e attuato, presenteremo le nostre dimissioni e non faremo parte del governo”, dice Ben Gvir.
“Questo accordo – ha poi dichiarato – vanificherà tutti i risultati che abbiamo garantito allo Stato di Israele”, ha affermato Ben-Gvir aprendo il suo intervento davanti alla stampa. “L’accordo che sta prendendo forma è sconsiderato, e determinerà la fine della guerra in un momento in cui Hamas non è ancora stato sconfitto e noi non abbiamo raggiunto gli obiettivi della guerra”.
Malumore della Casa Bianca
Da Washington, l’amministrazione del presidente uscente Joe Biden si dice stupita dalle notizie sull’ipotesi di un ritardo del voto dell’esecutivo israeliano. Il rinvio di 24 ore, secondo la Casa Bianca, potrebbe portare a ulteriori complicazioni.