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10 marzo 2024

Storia, miti e leggende della Calabria e del Sud

LA CALABRIA ANGIOINA E IL CONTRASTO CON GLI ARAGONESI


di Antonio Ciappina

Alla morte di Federico II nel 1250 il Regno di Sicilia fu attraversato da una fase convulsa, dove collidevano  interessi baronali e cittadini fomentati dal papato,mostrando la debolezza del sistema statale, mantenuto saldo fino a quel momento, dal carisma dell’imperatore svevo.

L’erede al trono di Federico II era il primogenito Corrado e in attesa della sua discesa dalla Germania, il regno fu affidato all’altro figlio di nome Manfredi, che in Calabria nominò alto funzionario imperiale Pietro Ruffo.

L’ostilità del papato nei confronti degli svevi, portò Manfredi a non mantenere a lungo il trono, venendo sconfitto nel 1266 nella Battaglia di Benevento da Carlo I D’Angiò.

L’arrivo di Carlo D’Angiò nel Sud Italia, tramite il consenso papale, portò i calabresi ad andare contro la nuova dominazione francese, soprattutto il baronaggio locale, a causa dell’epurazione che Carlo D’Angiò si apprestava ad effettuare, sostituendo il baronaggio calabrese con quello francese.

Questa ostilità, legata alla pressione fiscale esercitata dal nuovo sovrano, per far fronte alle spese enormi della guerra contro Manfredi, saranno una delle cause dello scoppio della Guerra Del Vespro nel 1282

Nella Guerra del Vespro, la Calabria fu teatro degli scontri tra Angioini e Aragonesi, terminati o quasi con la pace di Caltabellotta nel 1302 dove gli Angioini rinunciarono alla Sicilia a discapito degli Aragonesi che mantennero il Regno di Napoli( che andava dalla Calabria fino all’Abruzzo e Molise e parte del Lazio)

La Calabria da questi scontri, ne uscì instabile dal punto di vista economico e sociale, soprattutto nell’area reggina, per i rapporti avuti da sempre, con la Sicilia e in particolare con lo Stretto.

Subito dopo la pace di Caltabellotta , salì al trono napoletano nel 1309 Roberto D’Angiò.

Durante il suo lungo regno, mantenuto fino alla sua morte nel 1343, egli aspirò alla conquista della Sicilia, portando anche alla suddivisione amministrativa della Calabria.

La suddivisione corrispondeva: la parte settentrionale, all’attuale provincia di Cosenza che assunse il nome di Calabria Citra e quella meridionale denominata Calabria Ultra.

I confini tra le due divisioni erano stabilite dal fiume Neto.

La situazione interna allo stato e alla debolezza politica, si videro nettamente dopo la morte di Roberto D’Angiò , con i contrasti nati  tra i  due rami degli Angiò: i principi di Durazzo, e quelli D’Ungheria.

Essi si contesero il trono napoletano dalla salita al trono di Giovanna I D’Angiò a Giovanna II nel 1435, per poi arrivare al trono di Alfonso V D’Aragona, che aprirà le porte al potere aragonese nel regno.

Nel corso dei lunghi scontri tra Angioini e Aragonesi, per contendersi il potere, in Calabria i cittadini e i feudatari, furono oggetto di vari provvedimenti da parte dei sovrani, per ottenere la loro fiducia.

I feudatari erano soliti a passare da uno schieramento all’altro per i propri interessi e i sovrani si servivano di loro per operazioni di difesa militare, dando cospicue concessioni a questi signori. Come Carlo Ruffo conte di Sinopoli con l’acquisizione di privilegi e terre, dategli da Alfonso il Magnanimo.

La Calabria ebbe un ruolo importante, soprattutto strategico-militare, nella contesa tra Angioini e Aragonesi per il potere nel meridione italiano.

 

 


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