Il teatro per ri-creare il senso del presente: questo è da sempre il filo conduttore di Ri-Crii, la rassegna che viene organizzata fin dal 2003 a Lamezia Terme dalla compagnia Scenari Visibili con la direzione artistica di Dario Natale.
E’ un nuovo modo di intendere il teatro che vede l’attore come un operatore sociale, che usa forme espressive e codici contemporanei fruibili dai più giovani per raccontare l’essenza umana nella sua realtà e proporre cambiamenti concreti. Il nome Ri-Crii, infatti, è mutuato dal dialetto calabrese (ricriarsi-divertirsi) e sta ad intendere il divertirsi nel senso del to play anglofono, cioè recitare, ma ancor di più «ri-creare», cioè intervenire per modificare.
Non a caso Ri-Crii ha sempre dedicato molta attenzione a tutti quei gruppi teatrali del Sud impegnati nella riscrittura della identità ed è significativo il fatto che il maggior successo del gruppo Scenari Visibili sia Patres, pluripremiato e rappresentato anche in questi giorni in tutta Italia. Interpretato da Dario Natale e Gianluca Vetromilo, scritto e diretto da Saverio Tavano, è il racconto di un giovane Telemaco di Calabria che attende da anni il ritorno di suo padre.
La rassegna teatrale Ri-Crii ha preso il via lo scorso 3 gennaio proprio con Patres presso il Teatro Umberto di Lamezia Terme, in un sold out che ha visto anche la presentazione ufficiale del libro, scritto dal regista Saverio Tavano con traduzione in inglese e prefazione dello scrittore e critico teatrale Alessando Toppi.
Ri-Crii continua, sempre a Lamezia Terme presso il Teatro Umberto, il 5 febbraio con La marcia lunga per la regia di Saverio Tavano. Una produzione di Scenari Visibili con i giovani Achille Iera, Soukaina Maktoum, Roberto Calimeri, regia e drammaturgia Saverio Tavano, aiuto regia Fabio Truzzolillo. E’ la storia di un professore di educazione fisica in cerca di riscatto e di una giovane donna marocchina che vive il disagio identitario in un terra non molto differente dal suo Marocco: la Calabria. Il trapianto in una nuova società, la necessità di appartenere non solo ad una nazione, ma ad un altro substrato sociale, quello del Sud, in un percorso di identificazione lungo e faticoso: la marcia come metafora della vita.
L’opera ha avuto la menzione speciale del «Premio Scintille» 2015 di Asti con la seguente motivazione: «La giuria del Premio Scintille 2015 ha voluto concedere una menzione speciale alla compagnia Scenari Visibili per lo spettacolo La marcia lunga per la coraggiosa messa in scena di un tema delicato come la criminalità organizzata, attraverso la metafora sportiva e la multirazzialità. La menzione speciale è particolarmente dedicata ai due interpreti».
Si prosegue il 14 febbraio con la prima regionale di Antropolaroid di e con Tindaro Granata, scene e costumi di Margherita Baldoni e Guido Buganza, disegno luci Matteo Crespi, elaborazioni musicali Daniele D’Angelo, organizzazione-distribuzione Paola Binetti, produzione Proxima Res. Antropolaroid, spettacolo di cupa bellezza e chapliniana e struggente memoria, attraversato da un’inquietudine dolorosa dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l’occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, per l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi continuamente. Premio «Mariangela Melato» Prima Edizione 2013 attore emergente e Premio «ANCT» dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011.
Il 2 marzo sarà la volta di Io muoio e tu mangi, 2° capitolo di «Tutto è bene quel che finisce» (3 capitoli per una buona morte) di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni, produzione quotidiana.com e Armunia/Festival Inequilibrio. Affilata e malinconica riflessione sulla necessità di sollecitare una pietas collettiva che rinunci alla ferita dell’agonia, assecondando la richiesta di una dolce morte. Premio «Stefano Casagrande», Teatri di Vita, Bologna.
Il 12 marzo ci sarà Spingi e respira, scritto e interpretato da Lorenzo Praticò, progetto grafico e scenografico di Giuseppe Praticò e Marcella Praticò, montaggio video Lucio Lepri, illustrazioni del «Racconto di Sara»: Fabrizio De Masi, regia di Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontana con il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana.
Il 15 aprile Ri-Crii chiude in bellezza con In religioso silenzio, di e con Alberto Ierardi e Giorgio Ierda. E’ la storia di Tito e Dodo, due disoccupati cronici che vivono il nostro tempo come immutabile, crogiolandosi. Vincitore del Festival Strabismi-Foligno 2015, finalista di Anteprima-Scenica Frammenti Lari 2015.
Lo staff organizzativo di Ri-Crii è composto da Dario Natale, Saverio Tavano, Gianluca Vetromilo, Achille Iera, Pasquale Truzzolillo, Valeria e Domenico D’Agostino, Giovanna Gaetano, Luca Vittorino. Per info e prenotazioni: info@scenarivisibili.it
Ri-Crii è gemellata con la rassegna letteraria De/Scrivo organizzata del collettivo Manifest. Venerdì 5 febbraio a Lamezia, quindi, doppio appuntamento con la cultura: alle ore 18, presso la Libreria Tavella presentazione del libro Terra Inquieta, di Vito Teti, alla presenza dell’autore e di Francesco Bevilacqua. Alle ore 21, al Teatro Umberto La marcia lunga.
Annamaria Persico