La corrente ristrutturazione di Enav penalizzerà gli aeroporti calabresi, soprattutto quello di Lamezia Terme, strategico per l’Italia.
Per distribuire maggiori utili agli azionisti di Enav, saranno trasferiti fuori regione i servizi esistenti di controllo di avvicinamento radar e procedurale, con gravi conseguenze per la competitività degli scali della Calabria e l’indotto economico.
Inoltre, i diversi lavoratori coinvolti, specie quelli impiegati a Lamezia Terme, rischiano il licenziamento o lo spostamento altrove, drammi da impedire in ogni modo.
Tutto ciò nel diffuso silenzio della politica nostrana, purtroppo prigioniera di vecchie logiche di campanile e ancora incapace di guardare al sistema aeroportuale nel suo complesso, che ha grossi problemi, specie economici, da affrontare con rigorosa progettualità.
A tale riguardo la Regione Calabria non mostra il coraggio di investire risorse per uno sviluppo economico basato sul turismo, la mobilità e l’indotto correlato.
Sprofonderemo nel pantano, se non si capiranno i rischi futuri, i crescenti danni attuali e la subordinazione politica della Calabria, terra di conquista per chiunque voglia lucrare sui disservizi provocati ai cittadini.
Noi ci metteremo di traverso. Ci mobiliteremo per bloccare i piani di Enav, che non può, per l’appetito dei suoi padroni, immiserire il territorio lametino e l’intera Calabria.
Cercheremo tutte le soluzioni politiche per mantenere i servizi che si avviano al trasferimento, per salvaguardare i lavoratori e per creare condivisione e unità sul rilancio del nostro sistema aeroportuale.
Giuseppe d’Ippolito
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati