Dall’occupazione delle terre alla creazione delle Cooperative agricole e sociali. Questo il titolo e il tema del convegno che si è tenuto il 15 maggio scorso a Roma, all’interno della Sala della Protomoteca in Campidoglio, in cui sono stati sviluppati e approfonditi argomenti e concetti raccontati dalla mostra fotografica La terra come patrimonio comune che attraversa 40 anni d’impegno, dal 1977 al 2017, fondamentali per l’evoluzione del settore primario.
La mostra, ospitata dal Museo di Roma in Trastevere e visitabile fino al 4 giugno, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cia-Agricoltori Italiani, Legacoop agroalimentare, Flai-Cgil e curata da Matteo Amati, Sandro Brugiotti e Riccardo Buzzanca.
Le 60 foto, provenienti da diverse sedi territoriali e regionali, documentano in particolare il periodo in cui sono state fondate centinaia di cooperative, in larga maggioranza da giovani disoccupati che hanno recuperato migliaia di ettari di terreni incolti e mal coltivati, soprattutto di proprietà pubblica.
Gli obiettivi erano il rilancio dell’agricoltura, il ritorno dei giovani alla terra, il miglioramento della qualità del cibo e degli alimenti, la salvaguardia del territorio e del paesaggio agrario, la creazione di fattorie educative, la promozione culturale e l’inserimento di ragazzi disabili ed emarginati.
«Attraverso il materiale esposto e oggi con il convegno», ha spiegato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino «vogliamo fornire un’occasione di riflessione sulla potenzialità di riscatto economico e occupazionale che il recupero delle terre può, ancora oggi, rappresentare, soprattutto nelle aree più depresse d’Italia».
Al convegno in Campidoglio hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito; la segretaria generale della Flai-Cgil Ivana Galli; Giovanni Luppi dell’Associazione nazionale cooperative agricole; il fondatore della Comunità di Capodarco Don Franco Monterubbianesi.