Si è svolto ieri a Lamezia presso la Biblioteca Comunale il convegno sul libro di Aldo Cazzullo «Il Dio dei nostri padri, il grande romanzo della Bibbia», promosso e organizzato dall’Associazione Beata Maria Cristina di Savoia.
Sulle note della colonna sonora di “C’era una volta in America”, la relatrice Costanza Falvo D’Urso ha introdotto il Cantico dei cantici, poema d’amore sia nella Bibbia Ebraica che nella Bibbia Cristiana, “considerato il più grande testo dell’amore di tutta la storia”. Falvo D’Urso, particolarmente felice di partecipare all’evento, ha rivolto ringraziamenti alle autorità, (presente l’assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli) e a Maria Cristina Michienzi, presidente Associazione Beata Maria Cristina di Savoia, e a Don Domenico Cicione Strangis, assistente ecclesiastico dell’associazione) collegato da remoto.
La riflessione su libro di Cazzullo è continuata con la biografia di Aldo Cazzullo e parlando del libro come nuovo, divulgativo, opera che fa conoscere testimonianze di antichissima memoria, né libro sacro né religioso. Riprendendo le parole del papa “la speranza è un dono per ogni cristiano”, Falvo D’urso ha detto che nella Bibbia si parla di resurrezione e di come l’autore Cazzullo riafferma l’importanza degli eventi contenuti nella Bibbia. Critica della società attuale lontana da Dio, fatta di agnostici, non credenti, atei, la Bibbia è un romanzo entusiasmante e emozionante che parla della nostra storia con un grande protagonista Dio. Una sorta di autobiografia di Dio, Cazzullo difatti afferma che il suo libro non ha l’arroganza di sviscerare tutta la Bibbia ma ha lo scopo di far venir voglia di leggerla.
Nell’evento si è rimarcato che la moralità crolla se manca il concerto, ovvero l’ accordo di Dio. L’opera di Cazzullo, si è precisato, si basa sulla Bibbia edizione Cei 2008, 324 pagine divise in 11 capitoli, con diversi momenti e avvenimenti della Bibbia trattati. Nella parte finale della riflessione si è parlato delle Matriarche soprattutto figure come Debora, Noemi e Rout, Giuditta, Ester e Susanna nella Bibbia e durante l’evento si sono svolte letture su di loro. Bibbia patriarcale, si dice spesso, ma anche le donne molte volte ne sono protagoniste, matriarche che affrontando pericoli e sofferenze per scardinare le ingiustizie si ritagliano il giusto spazio. Il mondo Bibbia viene visto come un mondo arcaico, non è un libro di soli uomini.
Ha concluso la serata in collegamento da remoto Don Domenico Cicione Strangis, ha voluto salutare e ringraziare i presenti e ricordando il momento particolare della chiesa di Lamezia Terme, le iniziative come la Scuola biblica in lettura critica della sacra scrittura istituita dal Vescovo di Lamezia Serafino Parisi. Tornata di moda tra gli intellettuali, la Bibbia e il suo studio fino al Concilio vaticano II era quasi nullo e difficile. Ha parlato delle nuove tecnologie che ci aiutano ad avere la Bibbia sugli smartphone. Racconta inoltre la sua prima esperienza con la Bibbia a 16 anni e dell’ importanza del testo sacro, rimarcando che chi cerca delle risposte a domande esistenziali insite nella vita di ciascuno le dovrebbe cercare in questo testo sacro. La Sacra scrittura non si può leggere come un romanzo, perché parla agli Uomini di tutti i tempi.
Le letture sono state eseguite da Maria Bartoletta e Giovanna Villella.
Marco Ammendola