Sovente, quando la morte segna il tramonto dei nostri giorni, si rimane anonimi o quantomeno archiviati nei ricordi dei propri cari alla ricerca di qualcosa in grado di lenire il dolore e di colmare il vuoto.
Per Pasquale Rocca, deceduto l’altro ieri a Sambiase, non è solo così! Ogni mattina quell’uomo di poche parole, con le mani in tasca, sostava, sui marciapiedi adiacenti agli incroci di piazza Fiorentino e di via Eroi di Sapri, ad osservare il via vai di automobilisti e di pedoni alle prese con le frenesie della routine quotidiana.
Una sorta di angelo custode armato di sorriso compiaciuto e di battute repentine che scambiava con chiunque si fermasse a salutarlo, o lo segnalasse alla propria attenzione col semplice gesto della mano.
Ogni giorno era il solito rito che celebrava con ironia e discrezione, al riparo dai suoi problemi e dai suoi dolori. Da oggi in poi, Pasquale ci mancherà, perché è volato via quel custode della quotidianità del mondo che ci ha insegnato a comunicare comunque, anche senza il rumore assordante delle parole.
Grazie Pasquale per esserci stato!
Fiore Isabella