
Recuperare chi ha lasciato la Lega, i tanti scontenti delle regioni del nord, a partire da Lombardia, Veneto e Piemonte. La nascita dell”Associazione Comitato Nord’, ultima mossa del vecchio leader Umberto Bossi, associazione lanciata ieri, viene letta così da chi è vicino al Senatur. Ma qualcuno segnala che quella di fondare anche una associazione, dopo aver finora ancorato il Comitato al partito di Salvini – un correntone interno alla ‘Lega per Salvini premier’ – nato per contarsi all’interno, è una novità, perché il Comitato guarda avanti “si allarga, punta anche a raccogliere adesioni da chi la tessera della Lega salviniana non ce l’ha, sia perché l’ha stracciata, sia perché è rimasto con quella della vecchia Lega in tasca”, dice una fonte ben informata. L’Associazione, insomma, segue il Comitato e viene aperta a tutti i simpatizzanti delle ragioni nordiste.
Di sicuro Bossi e i suoi colonnelli stanno gestendo un progetto complesso, che guarda anche al voto di febbraio per le regionali, muovendosi ad elastico, tra messaggi unitari (“siamo nati per ricostruire, non per distruggere”, è il mantra di Bossi) e strappi, visto che “ci potrebbero essere altri che faranno come i tre consiglieri ‘ribelli’ del Pirellone”, è questo il rischio paventato dal Comitato. “Noi al di là di tutto, appoggeremo convintamente Fontana”, si affretta a dire Roberto Castelli, ex ministro leghista della Giustizia, oggi presidente dell’associazione ‘Autonomia e libertà’. Castelli sedeva alla sinistra di Bossi al Castello di Giovenzano, per la prima uscita pubblica del Comitato. “Il mio auspicio – aggiunge – è che non vengano fatte azioni che mettano in difficoltà la campagna di Fontana e la sua rielezione alla guida della Regione”. Linea che sembra anche quella dei ribelli del Pirellone, per ora tre, Formenti, Lena e Mura, che non sembrano sensibili alle sirene della Moratti.
Sardone, ‘dove sta Salvini stanno gli elettori della Lega’
Chi lo ha visto di recente assicura di un Bossi che vuole andare avanti, che punta a tenere in piedi gli equilibri tra chi crede in un progetto ‘alternativo’ alla ‘Lega per Salvini premier’ e chi invece chiede di aprire un confronto, magari serrato e dall’esito imprevisto, ma restando sempre nella stessa barca, all’interno della Lega. Lega che a partire da Salvini, sembra tenersi in disparte, non senza però aver confermato l’espulsione dei tre consiglieri del Pirellone che hanno lasciato il partito. Nel merito, da Milano, entra la neo-commissaria provinciale, Silvia Sardone. “La Lega – assicura all’AdnKronos – è unita, non c’è alcuna divisione”. Sui tre che hanno lasciato parla di “scelta personale”, e poi loro “già appartenevano al Comitato di Bossi”. “Io sono nella Lega di Salvini, sono entrata nella Lega per Salvini premier perché credo nel suo progetto e perché dove sta Salvini stanno gli elettori della Lega”.