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15 maggio 2024

News Calabria

LETTERA APERTA: l’opinione pubblica calabrese prenda coscienza dell’illegittimità del bando Sacal GH


I lavoratori stagionali Sacal GH (Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme) “discriminati” dal bando 2024

Dopo due ricorsi presentati al TAR da parte di alcuni lavoratori stagionali Sacal GH, ulteriori azioni legali al contorno portate avanti da altri lavoratori, e non per ultime nuove azioni formali che sono al vaglio da parte di altri ancora e potranno concretizzarsi a breve, a circa un mese e mezzo di distanza dall’uscita del bando per stagionali Sacal GH e la polemica senza precedenti nata intorno ad esso, sentiamo la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica calabrese su quello che sta succedendo nel principale scalo aeroportuale della nostra regione. Questo atto diventa doveroso in quanto si sta assistendo ad una diatriba politica incentrata sulla gestione del sistema aeroportuale calabrese e un fatto grave come quello da noi segnalato rischia di passare in secondo piano, nonostante la presenza di importanti precedenti giurisprudenziali – basti pensare all’Adunanza plenaria 4/2018 del Consiglio di Stato, nonché alla Sentenza 1344 del 2023 del TAR Campania, sezione I di Salerno – che avvalorano le tesi portate avanti.

 

Ci preme, innanzitutto, riportare una sorta di “mutismo selettivo” da parte di alcune rappresentanze che in un contesto normale avrebbero difeso a spada tratta i lavoratori: parliamo principalmente del grosso delle sigle sindacali, ma questo raggruppamento va ben oltre. Dopo anni di congelamenti a oltranza delle graduatorie preesistenti, accordi che mettevano nero su bianco che in determinate circostanze i singoli rifiuti alle chiamate per motivi personali non avrebbero comportato la perdita del posto, e chiari dettami sul rispetto e il mantenimento dell’anzianità di servizio nelle varie procedure di selezione, ci troviamo di fronte ad un bando stagionali Sacal GH 2024 in netto contrasto rispetto a quanto promulgato in tutte le procedure di selezione fatte prima di questo momento.

 

Anni di anzianità di servizio, spesso nell’ordine del decennio e in un caso addirittura di due decenni, annullati totalmente da una disposizione del bando che prende in esame il solo servizio svolto a partire dal 2019. Criteri di assegnazione delle certificazioni linguistiche incompleti e non rispondenti al reale ventaglio di certificazioni possibili ed effettivamente conseguite dai lavoratori. Criteri di valutazione dei titoli di studio altrettanto incompleti e non inclusivi delle varie categorie esposte sia nel QNQ (Quadro Nazionale delle Qualifiche) che nell’EQF (European Qualifications Framework), rispettivamente i riferimenti in Italia e nel resto d’Europa in tema di titoli di studio. Direttive di monopolio totale della disponibilità temporale (con contratti a 20h settimanali che di base garantiscono uno stipendio mensile di poche centinaia di euro!) che impediscono de facto ai lavoratori di avere altre fonti di reddito da lavoro dipendente e dunque ledono chi vuole vivere dignitosamente in un contesto sociale caratterizzato da rincari e inflazione. La comparsa, per la prima volta in assoluto, di un moltiplicatore dell’anzianità di servizio (già abbondantemente ridimensionata) che toglie punti ai partecipanti al bando se questi hanno prestato servizio presso aeroporti con determinate caratteristiche. Valutazione della conoscenza dei cosiddetti DCS (Departure Control System), ossia i programmi utilizzati per la gestione dei voli, limitata ad un arco di tempo circoscritto e dunque non rappresentativa delle qualifiche effettive in possesso dei lavoratori. L’imposizione categorica di non avere contenziosi in essere con l’azienda per poterci lavorare, il che taglia fuori completamente i lavoratori che decidono di far valere i propri diritti nelle sedi opportune. In caso di posizioni pari merito in graduatoria e al netto del possesso della patente B e della presenza nel nucleo familiare di figli a carico con età inferiore ai 16 anni, la posizione effettiva si calcola in base all’ordine di presentazione della domanda e non in base a criteri più appropriati come l’anzianità di servizio o anagrafica. Una clausola ad hoc che rende totalmente escludenti per la carriera i singoli rifiuti avvenuti nell’anno 2023 (come mai proprio e solo quest’anno?), anche se tali rifiuti sono avvenuti per motivazioni personali gravi come un ricovero ospedaliero. Mancati bonus per chi è in possesso di più qualifiche ed è capace di svolgere più mansioni aeroportuali, bonus applicati in precedenza ma ora spariti in tutto e per tutto. Requisiti di natura medica che escludono totalmente i lavoratori non idonei a determinate fasce orarie a causa di restrizioni dovute da determinate patologie, una restrizione alla quale normalmente si può sopperire con una corretta gestione delle turnazioni. Insomma, non c’è un criterio di valutazione di questo bando che riteniamo legittimo o comunque rispondente ai criteri normalmente previsti da un bando corretto ad evidenza pubblica. Fa sospettare molto anche la tempistica di promulgazione: dopo le selezioni 2011, 2016, 2019 e 2023, ci si ritrova a distanza di appena un anno con un nuovo bando, quello 2024, che sconvolge completamente le carte in tavola. Ebbene, chiediamo che l’opinione pubblica calabrese ne prenda atto.


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