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9 agosto 2022

Prima pagina

LIBRI. «Il primo pezzo non si scorda mai» di Ippolita Luzzo: il piacere della scrittura fin sui tavoli del bar Roma


Il 16 luglio ha visto la luce Il primo pezzo non si scorda mai, secondo libro di Ippolita Luzzo (Città del sole), la raccolta dei Pezzi del primo anno del blog Il Regno Della Litweb. Il libro inizia con un pezzo dedicato al bar Roma, locale storico sul Corso Numistrano di Lamezia, e ha per titolo La Nutella.

La Nutella

«Mi sono spalmata sui suoi racconti come la Nutella sulle fette grosse di pane casareccio, il pane e Nutella dell’infanzia di mia sorella, la Nutella che il nonno comprava in grossi barattoli e divoravano, loro due, non io, a fine pasto, a merenda, a cena. D’un tratto erano già vuoti i contenitori, vuoti e perfettamente puliti, col cucchiaio, col coltello, a furia di leccate che mia sorella, golosa e grassoccia, continuava a dare fino alla trasparenza del vetro.

Mi sono intinta nei suoi racconti come il cornetto nel cappuccino, con la schiuma alta, al tavolino del mio amato bar Roma, un cornetto vuoto ma grondante, stillante il latte, la spuma, il sapore, il colore nocciola del caffè diluito, sparso nel latte bianco.
Mi sono spolverata di zucchero a velo e ho imbiancato i suoi racconti come si fa in pasticceria per esporre torte prelibate, ciambelle, castagnole, sfogliatelle, da comprare la domenica al l’uscita della messa delle dieci, da portare a casa della mamma come un rito degli affetti.
Mi sono letta i suoi racconti avidamente, mangiandoli voracemente, aspettandoli, chiedendoli, ho dovuto pazientare, non si comprano in libreria, ma si possono acquistare solo se si ha il biglietto, un biglietto personale guadagnato con la stima, con l’attesa, sì paziente, che abbiano certo un lieto fine.
Mi piacciono veramente? Ormai non lo so più, nell’impasto che io ho fatto non distinguo il mio dal suo, non sono più obiettiva, ma  li sento tutti miei, io ne sono responsabile e vorrei portarli in giro, corretti, puliti, depurati, infiocchettati come bimbi piccolini con grembiule e zainetto.
Mi son dovuta arrendere, non sono io che scriverò, ma un uomo dispettoso, lui dice giocherellone, io dico disturbato, che mi trasforma sempre il bene con il male, facendomi infuriare.
Mi sono arresa ai suoi processi mentali, alle sue bugie, alle sue impotenze, paranoie pure ma reali, se esistono!
Però continuo a borbottare, a protestare, a chiedere una ragione, un motivo, una consistenza in tanto orrore, giocoso, ma sempre errore e orrore! Ma non sono io l’autore, io sono solo una lettrice. Balzac e la sua lettrice, dicono che sia stato così. Io l’ho solo immaginato trascinando poi le mie letture fin sui tavoli del bar Roma.»

Ippolita Luzzo

Il primo pezzo non si scorda mai di Ippolita Luzzo si può acquistare sul sito della casa editrice Città del sole.


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