Tra gli identificati, residenti in varie regioni italiane, tra cui Calabria, Veneto, Piemonte e Lazio, ci sono persone insospettabili come impiegati, assicuratori e persino due medici, uno dei quali oncologo. Uno in particolare sarebbe uno chef di fama nazionale, attivo anche in televisione.
Tutti e 20 sono stati denunciati per il reato di diffamazione a mezzo web e le loro posizioni sono attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria.