277552739_5127724363916597_6392562103829355115_n
28 marzo 2022

News

LITWEB. «La stampa al carcere per le Giornate FAI di Primavera» di Ippolita Luzzo


“Nell’ambito delle Giornate di Primavera del FAI domenica alle 10 apriremo il carcere di San Francesco in esclusiva per i giornalisti.” Questo l’invito ricevuto dall’Assessore alla cultura di Lamezia Terme, Giorgia Gargano. Accetto subito l’invito e da blogger seguo il percorso di cella in cella. Come se fossimo ad un Museo, sta dicendo al giornalista televisivo che la intervista ai microfoni di Globo Tv, il museo non deve essere solo una mostra d’arte o una collezione di reperti ma anche testimonianza di un tempo. Testimonianza in questo caso della terribile stortura che sia un regime carcerario che dovrebbe redimere ed educare più che punire e testimonianza anche della presenza di un convento antecedente, luogo di preghiera e di isolamento, il convento dei frati francescani. Se è vero che i luoghi recano l’impronta di coloro che vi abitarono questo è un luogo di terribile fascino, nel senso dello spaesamento che prende ai visitatori, noi siamo rimasti un’oretta forse eppure ci è sembrato di essere stati rinchiusi per ore e abbiamo guadagnato l’uscita con la gioia di essere liberi benché consapevoli che si dovrebbe intervenire con una legislazione adeguata per eliminare del tutto le carceri. Ma non è questo il luogo del discernere bensì quello del nuovo uso che si farà di questo bene, di questo convento e carcere, ora che hanno smantellato tutto e si è in attesa di riqualificarlo. L’assessore spiega i possibili usi, fra i quali diventare sede dell’Archivio di Stato, almeno un piano, mentre il pian terreno potrebbe essere destinato ad attività culturali varie. Annuiamo mentre continuiamo a fotografare segni sulle pareti, a fotografare i resti di qualche basamento antecedente al terremoto del 1638, di sicuro medioevale, sappiamo che l’anno di costruzione risale al 1400 e solo nel 1800 diventa Istituto di Pena prima era un convento, ristrutturato infine nel 2004

Andiamo a vedere il chiostro dove i monaci uscivano fuori, ma troviamo uno spazio angusto delimitato da un muro, perché quel che doveva essere una zona verde era stata divisa e cancellata.

La sala colloqui sta in una sala con una volta affrescata, ricordo del precedente convento che era collegato con una porta all’adiacente Chiesa di San Francesco, ora Chiesa di Santa Maria Maggiore. Sulla scalinata negli anni sessanta molti bimbi giocavano come se fossero in un parco giochi e nel cielo a maggio le rondini garrivano.

Il tempo trascina via ogni cosa e resta il ringraziamento al Fai per aver dato la possibilità di conoscere oltre ai luoghi la storia.

“Le Giornate FAI compiono Trenta Primavere. Una festa, ma non solo: l’occasione per rinsaldare i valori del vivere civile testimoniati dal patrimonio culturale. In programma visite a contributo libero in oltre 700 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 400 città.”

Dal carcere di Lamezia Terme a voi dal Regno della Litweb

Ippolita Luzzo

 


Leggi anche...



News
Papa Leone XIV, il saluto al tifoso: “Forza...

Carezze ai bambini, strette di mano e... forza Roma. Papa Leone XIV visita a sorpresa al...


News
Lazio-Juventus 1-1, sfida Champions finisce in parità

Finisce in parità la sfida Champions dell'Olimpico tra Lazio e Juventus. Primo tempo senza...


News
Arena di Verona, centinaia di bambini da tutta...

Ad un mese dall'inaugurazione dell'Opera Festival, proprio con il nuovo allestimento di...


News
Sinner, Binaghi: “Kyrgios? Per fortuna Nadal...

"Se Sinner è rimasto deluso da qualcuno? Assolutamente sì, è evidente. Anche perché ci...