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Crisanti si sofferma sul ruolo dei tecnici. “In altri paesi, i membri del Cts sono stati scelti all’esterno dell’apparato statale. In Inghilterra, gli esperti sono protagonisti di un dibattito costante. In Italia “sono tutte persone di apparato. Non ci si può lamentare se gli accademici esterni dicano ‘ahò, ma che state a fa?’, detto alla romana…”, afferma. “I tecnici che hanno preso le decisioni fino a questo momento hanno visto la pandemia in televisione. Non sono state prese in considerazione persone che hanno vissuto la pandemia sul campo. Noi a maggio avevamo 150 casi al giorno, potevamo chiudere la partita e blindare l’Italia con un sistema di tracciamento, con un investimento per perimetrare le trasmissioni. Lo hanno fatto Corea, Giappone, Nuova Zelanda, Vietnam… In Nuova Zelanda hanno chiuso un’intera città per 40 casi, hanno tracciato tutti e ora sono senza mascherina”, dice ancora.