Sono giorni che i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro sono ascesi come i beati agli onori della stampa, tagliando nastri e inaugurando strutture nella Piana.
Quel che si fa è sempre da guardare con soddisfazione, ma tutto avviene lontano da Soveria Mannelli. Pur essendo l’ospedale parte integrante dell’Asp, siamo trattati come una riserva di Comanche. Se altrove si trovano fondi e risorse, qui il problema è lasciato fine a se stesso.
Da giorni la fisioterapia è chiusa per spostamento di personale su Lamezia, mentre l’unica unità rimasta è in ferie. La pediatria funziona quando il medico arriva; se non viene, non esiste che sia sostituito. Ieri è saltata anche la seduta di chirurgia, per quanto concerne il day surgery.
E così per ogni reparto, tutto ruota intorno al caso e all’approssimazione, conseguenza di una gestione amministrativa che molto dice e promette e quasi nulla fa per Soveria Mannelli. In estate qui si annulla tutto e i cittadini sono costretti a vagare alla meno peggio per trovare assistenza. Se quanto qui asserito non risponde al vero attendiamo con ansia la smentita di Viale Perugini.
Noi intanto non abbiamo lasciato nulla al caso né, tanto meno, stiamo «dormendo». Abbiamo, infatti, varcato le soglie di importanti uffici che insistono ed esistono a garanzia dell’ordinamento della legalità e avviato rapporti interessanti con deputati e senatori a noi molto vicini soprattutto per condivisione del mondo, studiando strategie a garanzia di questo territorio.
Agiremo sempre e dovunque, con calma e virtù, con responsabilità e oltranzismo. E rivolgiamo da qui un invito alle istituzioni cittadine di cui non conosciamo né intenzioni né prese di posizione volte alla tutela dell’ospedale.
Antonio Maida
Presidente Comitato Pro Ospedale del Reventino
