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19 ottobre 2016

News

L’Unc chiede a Ikea cosa intende fare in Italia, dopo aver richiamato la linea Malm anche in Cina


«Ci stupisce che una multinazionale come Ikea, attenta alla sicurezza e ai bambini, non abbia un ufficio preposto al dialogo con i consumatori in grado di rispondere in modo celere alle preoccupazioni degli utenti».

Ad affermarlo è Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consumatori, in merito alla lettera inviata dall’associazione più di un mese fa per avere chiarimenti sulle iniziative che Ikea prevede eventualmente di attuare in Italia riguardo la linea di mobili «Malm», che ha già causato incidenti mortali in altri Paesi.

Dopo una lunga polemica, il colosso dell’arredamento ha ceduto alle pressioni di Pechino e ha deciso di richiamare 1,66 milioni di cassettiere «Malm» anche in Cina: prodotti della stessa linea erano già stati ritirati dal mercato statunitense a seguito della morte di sei bambini a causa del ribaltamento del mobile.

«Considerato che le cassettiere Malm», spiega Dona «sono in vendita anche nel nostro Paese, a seguito degli ultimi sviluppi abbiamo deciso di scrivere ad Ikea per avere informazioni sui dati di vendita negli ultimi anni e se e quali eventuali iniziative il gruppo intende attuare in Italia a tutela dei consumatori. Purtroppo, non abbiamo avuto ancora alcuna risposta».


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