Il maltempo dei giorni scorsi ha regalato alla Città le solite scene alle quali, purtroppo si è tristemente abituati. Solito copione, solite imprecazioni rivolte al destino che si abbatte nei nostri confronti. Ma è veramente così? Forse sarebbe sufficiente una semplice manutenzione ordinaria per evitare di rivedere i soliti e stucchevoli déjà-vu? Tristi episodi che si ripetono ciclicamente e che riportano in modo chiaro ed inequivocabile episodi già vissuti, triti e ritriti.
Quale il senso del “chiedere scusa” quando sarebbe, forse, opportuno disostruire tombini e cunette laterali lungo le strade cittadine? Un evento meteorologico imprevisto è un qualcosa di eccezionale, anche se prevedibile grazie alle rilevazioni dei satelliti e dei radar meteorologici. Ma un palo della luce logoro e pericolante da tempo, e sotto gli occhi di tutti, come quello di Piazza Camagna, risulta rilevabile anche agli occhi di un bambino e non necessita di sofisticate strumentazioni ma di semplici opere manutentive. La giusta manutenzione eviterebbe così di giustificare la probabile caduta dello stesso dovuta alle avverse condizioni metereologiche. La fotografia cittadina è ben nota anche in questo “secondo tempo”, come la pulizia che lascia molto a desiderare, strade in condizioni di salute non ottimali, pali logori e pericolanti, così come gli alberi. A cosa è dovuto tutto ciò? Assenza di manutenzione? Mancata programmazione? Incapacità? Quali sono gli elementi essenziali affinché un’Amministrazione possa rientrare nei canoni della lungimiranza?