Città simbolo della resistenza ucraina, caduta in mano russa dopo un sanguinoso assedio. La Mariupol del battaglione Azov, asserragliatosi fino allo sfinimento insieme a parte della popolazione nelle acciaierie Azovstal, in tutto circa 2.600 tra soldati e civili. Ma anche la Mariupol dell’ospedale pediatrico e del reparto di maternità bombardati lo scorso marzo dai russi e che ora, come ha promesso il vice primo ministro Marat Khusnullin a fianco di Putin, verrà ricostruito e ”avrà tutti laboratori più moderni e un’ambulanza”.
Sempre a marzo, la Russia aveva bombardato il teatro di Mariupol dove centinaia di persone si erano rifugiate e dove la parola “bambini” era scritta su due lati dell’edificio prima che venisse colpito. Ora, per i bambini di Mariupol i russi promettono un nuovo parco giochi, come ha potuto constatare Putin esaminando i documenti per la ricostruzione della città.
Tutti luoghi che il presidente russo ha visitato ”in parte spontaneamente” come ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Per quella che è stata la sua prima visita nella regione orientale del Donbass dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Putin è arrivato in elicottero all’aeroporto di Mariupol. Salvo poi salire su una jeep nera e guidarla lui stesso per i quartieri della città, ”come sapete al presidente piace tanto guidare, lo fa spesso” ha detto Peskov.
D’altronde ”il viaggio a Mariupol non è stato completamente pianificato”, anzi ”è stato in parte spontaneo”, come lo è stato l’incontro con gli abitanti della città che è il più grande bottino della Russia in questa guerra, conquistata nel maggio del 2022. Erano 450mila le persone che vivevano in città prima della guerra.