E’ giusto far credere ai bambini che il credito al consumo è la soluzione a tutti i mali? Fa discutere la pubblicità lanciata da Agos Ducato, una delle finanziarie più attive nel settore, che vede come protagonista un bambino che – bacchetta magica alla mano – invoca «Agos» ad ogni sciagura della famiglia.
Cade un pensile della cucina? «Agos». La moto del papà non da segni di vita? «Agos». La sorella sogna un viaggio a Londra? «Agos»: tutti i guai magicamente si risolvono. Il bambino sorride soddisfatto e la routine familiare continua gioiosa come se i soldi per far fronte a questo e quello fosse possibile farli piovere dal cielo.
«E’ giusto convincere già i piccoli che se non si hanno abbastanza soldi qualcuno li presterà?» si chiede una lettrice in una lettera inviata al mensile Il Test – Salvagente , che ne ha parlato con Ruggero Francavilla, professore di Pediatria all’Università degli Studi di Bari.
Il professore non ha dubbi: quella reclame è fuorviante
«Sia come papà che come pediatra», sostiene Francavilla «trovo non educativo il messaggio che potrebbe derivare! Infatti, quello che sembra apparire per effetto di una magia, ha un costo reale da ripagare ed identificato proprio dalla parolina magica! Oggi viviamo in una società improntata al “consumo ad ogni costo” ed almeno i bambini dovrebbero essere protetti da falsi messaggi di facili traguardi».
«Favorendo l’idea che tutto si può ottenere con la facilità di una bacchettata magica», conclude il professore Francavilla «si vanifica il tempo che molte famiglie spendono per trasmettere il valore da dare alle cose, per rendere consapevoli i propri figli che nulla si ottiene senza lavoro e fatica e che è ci sono priorità a cui affidare i propri desideri (laddove davvero qualcuno potesse esaudirli) che non sono televisori più grandi, motociclette moderne, cucine nuove o viaggi».
(Fonte: testmagazine.it)