Migranti, Ue verso nuove regole per ong
26 novembre 2022

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Migranti, Ue verso nuove regole per Ong


“Stabilire, in una cornice concordata a livello Ue, delle regole certe per i soggetti, anche privati, che operano nel Mediterraneo”. E’ quanto hanno concordato, a quanto si apprende da fonti di governo impegnate sul dossier migranti, i presenti al Consiglio straordinario Ue Affari interni attualmente in corso a Bruxelles. Quanto al metodo, è emerso l’unanime auspicio che si possa procedere sui vari punti emersi con velocità e concretezza”.

La discussione tra i partner Ue, riferiscono le stesse fonti, “si sta sviluppando in maniera proficua. Si registra una sostanziale comunanza di vedute tra i partecipanti. In particolare, si converge sull’esigenza di dare risposte e realizzare azioni concrete. I presenti in generale hanno espresso soddisfazione per il piano presentato dalla Commissione. Sono orientati a realizzare interventi finanziati direttamente dalla Ue che possano impedire le partenze e rafforzare i meccanismi di rimpatrio. Il punto richiamato da tutti è quello della dimensione esterna, con l’impegno di potenziare il dialogo con i paesi terzi di origine e transito dei flussi, una prospettiva che abbracci tanto gli aspetti migratori quanto i progetti per lo sviluppo”.

Intanto Parigi ha deciso che non accoglierà richiedenti asilo sbarcati in Italia fino a quando Roma non rispetterà “il diritto marittimo” e si rifiuterà di far sbarcare le navi cariche di migranti soccorsi nel Mediterraneo. A dichiararlo è stato il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, intervenuto al termine del vertice straordinario dei ministri dell’Interno a Bruxelles. “Se l’Italia non accoglie le imbarcazioni, non accetta il diritto marittimo e il principio del porto più sicuro, non vi è alcun motivo perché il paese che garantisce le rilocalizzazioni sia lo stesso che accoglie le imbarcazioni o accoglie direttamente i migranti dall’Africa o dall’Asia”, ha dichiarato arrivando a Bruxelles.

Parlando del meccanismo di accoglienza dei richiedenti asilo, 3500 dei quali sarebbero dovuti andare in Francia, Darmanin ha assicurato che “il nostro auspicio è chiaramente quello di riattivarlo, perché è il solo che permetta di suddividere le difficoltà in tutta Europa, e forzare i paesi di primo arrivo, come l’Italia, ad attivare le barriere di cui abbiamo bisogno e la registrazione di tutti gli stranieri che arrivano nello spazio europeo. Attualmente non è il caso”, ha aggiunto.

Interpellato sulle tensioni sui migranti tra Italia e Francia, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha tuttavia affermato che i rapporti con Parigi sono “normalissimi e buonissimi”.


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