Minacce a Italia e 'Guerini falco', chi è Paramanov
19 marzo 2022

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Minacce a Italia e ‘Guerini falco’, chi è Paramanov


Classe 1962, ex console russo a Milano, Alexei Vladimorovic Paramonov, è il diplomatico che in un’intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti ha minacciato oggi l’Italia di “conseguenze irreversibili” se adotterà altre sanzioni contro Mosca. E che ha definito il ministro della Difesa Lorenzo Guerini un “falco” e l'”ispiratore” della campagna antirussa in Italia.

L’intervista si apre con le domande sull’Italia, ma poi Paramonov, considerato un moderato, ne ha per tutti i Paesi che rientrano nella sua competenza di direttore del dipartimento Europa del ministero degli Esteri russo: Francia, Portogallo, Spagna, Olanda, Malta. ‘Salva’ solo il Vaticano e Papa Francesco, con la sua “visita senza precedenti” nei primi giorni di guerra all’ambasciata russa presso la Santa Sede.

Fonti qualificate sottolineano all’Adnkronos come le dichiarazioni “minacciose” – respinte con fermezza prima dalla Farnesina e poi dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che hanno esortato Mosca a fermare la guerra piuttosto che continuare nelle provocazioni e nelle minacce – arrivino comunque da un diplomatico, non dal ministro Sergei Lavrov né da un vice ministro, né dal volto noto del ministero, la portavoce Maria Zakharova.

E sono un modo per ribadire “la delusione” di Mosca per l’atteggiamento italiano sulle sanzioni, una delusione già sottolineata il 2 marzo scorso quando l’ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, aveva inviato una mail ai parlamentari italiani con allegata una dichiarazione di Lavrov, nella quale si affermava che le sanzioni dell’Ue non resteranno senza risposta. Nella mail si parlava di “conseguenze” per l’invio di armi all’Ucraina. In quell’occasione i parlamentari avevano denunciato il tono “minatorio” della missiva, mentre dalla rappresentanza russa si era derubricato la mail a “normale prassi diplomatica”.

Il collegamento poi tra gli aiuti inviati dalla Russia all’Italia nella prima fase drammatica del Covid, due anni fa, e le sanzioni decise dal nostro governo in coordinamento con Europa e Stati Uniti è “un modo di parlare alla pancia dei russi”, si spiega, per sottolineare la nostra ‘ingratitudine’. Un argomento “odioso”, secondo le parole del premier Mario Draghi, che ha grande presa sul russo medio ma anche fra i filorussi italiani.

Secondo quanto si legge in una sua biografia ufficiale, Paramonov si è laureato nel 1986 nel prestigioso Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali (Mgimo) ed è entrato in diplomazia due anni dopo. Considerato un moderato, dal 2007 si occupa di Europa: prima come vice direttore del dipartimento competente del ministero degli Esteri, poi dal 2008 al 2013 è console generale a Milano, quindi torna al dipartimento per l’Europa, di cui è direttore dal 2015 (con competenza, tra l’altro, su Italia e Vaticano, oltre a vari Paesi europei).

Sposato e padre di un figlio, parla inglese, francese e italiano.


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