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2 maggio 2021

Prima pagina

Primavera della Calabria: «Per un 1° Maggio della “cunchiudenza”»


Vogliamo onorare il 1° Maggio, festa del lavoro, ma soprattutto dei lavoratori, con la nostra vicinanza alle tante lavoratrici e lavoratori che, nonostante il COVID, e proprio a causa del COVID hanno moltiplicato i loro sforzi e i loro sacrifici per non far mancare agli altri i servizi essenziali e il sostegno ai più fragili e ai più colpiti dalla pandemia. Ancor di più con la nostra vicinanza a chi il lavoro l’ha perso, ricordando che il miglior modo di festeggiare la Festa dei lavoratori è mettersi accanto a loro nella protesta e nella rivendicazione di un lavoro vero, tutelato e pagato equamente. Questa pandemia ha allargato il divario fra lavoratori garantiti e no, fra lavoratori ben pagati e no, fra chi può aspirare ad averne uno e chi rischia di non averlo mai. Donne e giovani in primis. Riteniamo questa situazione inaccettabile. Siamo accanto ai milioni di persone che lottano ogni giorno per il diritto a vivere dignitosamente del proprio lavoro, per ottenerlo, per mantenerlo, per non essere sopraffatti dagli abusi o dai ricatti.

Per questo “Primavera della Calabria” celebra questa giornata impegnandosi per il lavoro di tutti, per le fragilità vecchie e nuove di tutti i lavoratori, sollecitando la soluzione di tutte le vertenze aperte e la stabilizzazione dei tanti precari che garantiscono, soprattutto nella nostra Regione, servizi essenziali e di pubblica utilità. A partire dal disastro nella gestione della Sanità, che ha cancellato moltissimi posti di lavoro, in un momento in cui, al contrario, ci sarebbe stato bisogno di maggiori e qualificate forze in campo. Senza dimenticare le partite IVA e i nuovi poveri, provenienti dalla classe media e delle libere professioni, oggi scivolate in una povertà invisibile e senza aiuti.

Troppi problemi da risolvere per rimanere nella sola celebrazione. Perché oggi più di prima in Calabria il lavoro è un miraggio per troppi e, troppo spesso, moneta di scambio politico-clientelare, quando non lavoro nero, mal pagato o sottopagato per tanti altri. In assenza di interventi strutturali e di sistema sullo sviluppo delle Regioni rimasta indietro – che pure il Recovery Plan ha frustrato destinando al Sud minori fondi di quelli destinati dall’UE – rischiamo di restare la maglia nera d’Italia e d’Europa per disoccupazione/inoccupazione femminile ed emigrazione giovanile. Occorre reagire concretamente a questo abbandono! Il Sud non è una causa persa! Il Sud è pieno di ricchezze e talenti che hanno il diritto di poter vivere e operare, per renderlo ancora più bello e ricco, senza dover pensare all’emigrazione come unica soluzione possibile! Siamo l’opportunità del Paese e dell’Europa, non la sua zavorra! Che la lotta per il lavoro e per la dignità dei cittadini meridionali siano il primo fronte di questa rivoluzione democratica per la “liberazione” del Sud dalla malapolitica, dal malgoverno e dagli egoismi miopi della parte “ricca” del Paese! Sogniamo una società “diversamente ricca”, “equamente ricca” e finalmente solidale, così come scritto nella nostra Costituzione.

Lottiamo per una democrazia compiuta, per un Paese finalmente fondato sul lavoro e sulla dignità, per tutte e tutti.

Buon 1° Maggio!

PRIMAVERA DELLA CALABRIA


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