Omicron 2: cosa c'è da sapere su sintomi, durata, incubazione
26 marzo 2022

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Omicron 2: cosa c’è da sapere su sintomi, durata, incubazione


Omicron 2 e sintomi, durata, incubazione. Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova variante covid sempre più diffusa in Italia. Secondo il quadro delineato dall’Oms è diventata la ‘regina’ di Sars-CoV-2 a livello globale. “Negli ultimi 30 giorni il sottolignaggio BA.2″ di Omicron “è diventato predominante, con 251.645 sequenze (85,96%)” caricate sulla piattaforma Gisaid. Lo scrive l’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo report settimanale sulla pandemia di Covid-19.

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Ma quali sono i sintomi? E quanto dura l’incubazione? La sottovariante BA.2 di Omicron sembra essere più trasmissibile rispetto ad altre varianti di Sars-CoV-2″, ha affermato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Più contagiosa quindi, ma con sintomi lievi in generale. La variante Omicron 2 non sembra infatti provocare effetti più gravi rispetto alla ‘versione base’ di Omicron. Naso che cola, mal di testa, stanchezza con dolori muscolari, starnuti e mal di gola sono stati i sintomi più segnalati. Segnalati anche casi di nausea e diarrea. Rispetto alla versione ‘tradizionale’ del covid, associato in particolare alla variante Delta, appaiono meno frequenti le segnalazioni alla perdita di olfatto e gusto, sintomi ‘spia’ della malattia nelle precedenti ondate.

I sintomi più lievi rischiano di essere confusi con sindromi da raffreddamento, quindi, molto comuni nei mesi invernali e decisamente diffusi tra i bambini. E ora con la primavera è importante anche non confonderla con allergie e riniti di stagione.

La durata media della malattia è di 5-7 giorni con una incubazione di 3 giorni in media.

L’efficacia del vaccino anti-Covid, ovvero la riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, nel periodo di prevalenza Omicron, nel prevenire le infezioni “è pari al 70% nei soggetti vaccinati con dose booster” e “pari al 50% entro 90 gironi dal completamento del ciclo vaccinale, 42% tra i 91 e 120 giorni, e 48% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale”, ha evidenziato il report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati della sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale.

L’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia severa è pari “a 73% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 76% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 76% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. E pari al 91% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”, si legge nel report.


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