Scordovillo: «Una situazione sulla quale c’é una forte attenzione della Procura», ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme in conferenza stampa, «per la tutela della salute pubblica e per alleviare i disagi dei cittadini. Con l’operazione di stamattina cominciamo a raccogliere i frutti dell’attività d’indagine che su questa situazione é stata condotta per tutto il 2017 e quest’anno».
La presenza del campo nomadi a Lamezia Terme, dove stamattina i carabinieri hanno eseguito l’operazione che ha portato all’arresto di cinque persone ed all’esecuzione di 34 divieti di dimora, ha rappresentato da sempre una grave problematica sul piano sociale e dell’ordine pubblico. Nella struttura vivono alcune migliaia di persone, tra cui molti bambini e minori. In passato, tra l’altro, é rimasta inattuata un’ordinanza di sgombero e la presenza di nomadi nella struttura, composta da baracche fatiscenti, é andata vieppiù aumentando. Ad accentuare le problematiche é da sempre stato il fatto che il campo nomadi sorge a breve distanza dall’ospedale cittadino, esposto anche ai furti che vengono commessi dai rom.
Ma i disagi per l’attività del nosocomio derivano soprattutto dai quasi quotidiani incendi di rifiuti che vengono appiccati all’interno ed all’esterno dell’accampamento. In varie occasioni, tra l’altro, i responsabili dell’ospedale sono stati costretti a sospendere l’attività operatoria a causa del fumo che aveva invaso il reparto di chirurgia del nosocomio. Nell’accampamento, in passato, ci sono stati anche vari episodi di criminalità, tra cui anche un omicidio, provocati soprattutto dalle liti e dalle risse che scoppiano di frequente tra i nomadi.
L’operazione dei carabinieri di stamattina, comunque, secondo quanto é stato specificato, mira soprattutto alla repressione dei reati in materia ambientale connessi ai i fumi degli incendi appiccati nell’accampamento, con presenza anche di diossina. Una società di smaltimento rifiuti con sede dentro il campo di Scordovillo avrebbe commesso attività illecite con depositi e lavorazioni del materiale, appiccando i roghi agli scarti.
Alcune decine di persone residenti nel campo nomadi di Lamezia Terme hanno fatto irruzione nel Palazzo di Giustizia della citta’, dove e’ in programma la conferenza stampa sul blitz dei Carabinieri che stamane hanno eseguito 39 misure restrittive a carico di altrettante persone residenti nell’accampamento, accusate di vari reati, in particolare ambientali. Si tratta, secondo quanto si apprende, dei parenti di alcune delle persone arrestate. I dimostranti, soprattutto donne, sono partiti dal campo Rom ed hanno fatto irruzione nell’androne dell’edificio giudiziario, ma sono stati subito allontanati dalle forze dell’ordine. (C.S.)