C’era un’aria tesissima questa mattina al Pronto Soccorso, evidentemente qualche ordine di servizio “cervellotico”, almeno da quanto abbiamo appreso ha fatto saltare in aria il responsabile del servizio, dottor Paola, che non ha aspettato altro tempo per recarsi probabilmente presso la direzione aziendale, o come diceva qualcun altro presso gli uffici giudiziari della procura per mettere fine a una tenaglia che oramai si è stretta fino al midollo.
A monte una drastica riduzione del personale medico che non consentirebbe di effettuare normali turnazioni, dove i professionisti sarebbero rimasti in tre, sempre-che chi ci ha edotti lo abbia fatto nella piena conoscenza delle cose. Ma se così è il comitato non aspetterà oltre per portare la piazza in ospedale. Sta di fatto che il caso questa volta puzza di bruciato più delle altre e non sappiamo se a diramare questa decurtazione di personale sia opera della direzione amministrativa o di quella sanitaria o di entrambe.
Certo che il fatto pone serie questione di ordine giurisprudenziale che potrebbero aprire faglie penali, non ultima la possibilità dell’interruzione di pubblico servizio. Che il caso fosse grave lo si è intuito subito, poiché già alle otto il responsabile in materia dell’amministrazione comunale, il dottor Giuseppe Gabriele, si è precipitato presso il punto di prima emergenza per capire cosa stesse accadendo. Il sindaco, Leonardo Sirianni da noi contattato e impegnato in una riunione a Vibo, ci ha detto che avrebbe usato tutti i suoi canali per comprimere un’ipotesi del genere. E noi non siamo stati a guardare, sin dal primo momento abbiamo sentito sia l’onorevole Giuseppe D’Ippolito, che i vertici strutturali del Movimento Cinque Stelle, cui guardiamo e poniamo interesse reciproco da tempo, cui abbiamo avuto modo di spiegare nei dettagli ogni cosa.
E proprio Caputo e Morrone, ci hanno assicurato il loro interessamento, dove in serata dirameranno un loro comunicato ufficiale sul pericoloso episodio. Informeremo di quanto anche l’on Sapia, a cui abbiamo da poco tempo chiesto riferimenti per un incontro tra le parti. Puntualizziamo inoltre che questa criticità come altre sia debitamente stata segnalata al Procuratore di Lamezia dottor Curcio, dal Comitato, che non esiterà a ricontattare la Procura qualora ci siano condizioni come quella attuale.
Da quanto accaduto, si dimostra come ogni cosa detta in precedenza sia negli uffici del commissario Scura, che al cospetto dell’oramai ex DG Giuseppe Perri, anche in seduta pubblica a Soveria, sia stata una sequela amorfa di buoni propositi poi disciolti in una bolla di sapone, o meglio erano una bolla di sapone, relegando le due personalità in mere comparse di un teatrino che prima o poi deve essere messo alle corde ed eliminato con tutto il contesto che lo sostiene.
Antonio Maida
presidente del Comitato pro Ospedale