Sorpresa. Strana puntata oggi della nostra fieramente aperiodica rubrica. Atipica perché ce ne andiamo in una parte di sud assai poco esplorata dal turismo. Tantomeno di massa.
Ecco allora due rapidi spunti su altrettanti borghi abruzzesi. Sì, siamo in terra d’Abruzzo.
Gli Abruzzi, anzi, come si diceva una volta a testimonianza delle varie specificità presenti, un po’ come per le «Puglie», più vere e credibili rispetto ad un’idea monocorde, dunque sostanzialmente amorfa, di «Puglia».
I nostri paesini odierni sono teatini, figli della terra dell’antica Teate, ossia l’attuale Chieti, importante avamposto dei Marrucini, vecchio popolo italico.
Pietraferrazzana, ad esempio, è uno dei paesi più piccoli dell’Italia intera. Minuscola perla d’Abruzzo, vanta lo scenario del lago di Bomba, artificialmente costruito sul fiume Sangro. Quanto al paesello, dell’antica rocca sopravvivono solo alcuni ruderi, mentre sempre eternamente ben visibile è il particolare sperone di roccia su cui Pietraferrazzana sorge, quasi non delimitando storia e geologia.
Bellezza semplice e senza confini. È una zona, questa, di piccoli e minuscoli borghi, tra Abruzzo e Molise.
Un’area da visitare e riscoprire.
Roccascalegna, profondo abruzzese e appunto teatino, è invece terra caratterizzata da una rocca antica e a strapiombo. Qui sei in uno dei tantissimi splendori dell’Italia cosiddetta interna.
Racconta molto anche del mezzogiorno appenninico. Chieti e la sua zona, come si vede, hanno tanto da offrire culturamente e turisticamente. Tantissimo. Anche Chieti città è bella ed elegante. Il corso, il teatro, i paesaggi.
Ci torneremo. Provincia e capoluogo meritano una visita approfondita. Vicine anche Pescara e L’Aquila. E noi siamo sempre «lungo il viaggio».
Marino Pagano