In una fredda, luminosa giornata di fine gennaio, nonostante la grave pandemia che ha colpito l’ Italia, l’ Europa e il mondo intero, Curinga accentra su di se l’ interesse dei naturalisti italiani e non solo. Per questo interesse e per la fama che il Platano Orientale di Vrisi ha conquistato, dopo essere stato eletto l’ Albero più maestoso e più vecchio d’ Italia, è stato oggetto di un servizio televisivo da parte della giornalista Maria Luisa Cocozza, conduttrice de’ “L’Arca di Noè” e da Andrea Maroè appassionato studioso e cercatore di alberi responsabile tecnico alberi monumentali FVG.
Ad un’ occasione importante come questa, hanno partecipato innanzi tutto i nostri amministratori: il sindaco dott. Vincenzo Serrao , gli’ assessori prof. Maria Sorrenti e l’ avv. Roberto Sorrenti. Sono intervenuti per il corpo dell’ arma dei Carabinieri il maresciallo Maria Elisabetta Iodice in forza nella caserma di Curinga; l Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Catanzaro, Colonnello Salvatore Spanò e il capitano dei carabinieri di Girifalco Felice Bucalo
Andrea Maroè, da perfetto scalatore di alberi giganti, con la sua competenza ed esperienza , nel rispetto totale dell’albero e della sua vita, si è arrampicato fino in cima. Ne ha verificato lo stato e ne ha misurato l’altezza, 31,50 metri. Con l’ausilio dei forestali è stata misurata anche la circonferenza che è risultata di 14,50 m.
Al termine della bella e interessante mattinata, il sindaco ha omaggiato gli ospiti con una copia del libro del prof. Franco Fruci, “Il Platano di Vrisi” un racconto tra storia e leggenda: dall’ abbandono di culture e avvenimenti di un’ Armenia lontana, al viaggio verso l’ ignoto, che si concretizza nello sbarco sulle coste tirreniche di Curinga e che porta il protagonista a piantare uno stecco di platano su una collina che domina il mare in ricordo della sua travagliata e indimenticata terra.