Dopo una domenica drammatica, la nave Aquarius si trova ancora all’altezza di Malta e tiene i tre motori al minimo in attesa d’istruzioni da Roma. A bordo della nave di Medici senza Frontiere e Sos Mediterranée, che ha scorte di cibo e medicinali per 4 o 5 giorni, ci sono 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte.
Acquarius avrebbe dovuto attraccare ieri a mezzogiorno in Sicilia, ma il ministro dell’Interno Salvini ha negato l’approdo della nave con i 629 migranti soccorsi la notte scorsa in acque libiche e ha scritto alle autorità di Malta per invitarle a farsi carico dello sbarco. Da La Valletta è arrivato l’ennesimo no, in quanto, hanno detto le autorità maltesi, il recupero della nave è stato coordinato dal centro di Roma e Malta, perciò non avrebbero competenza.
In serata a Roma si è poi svolto un vertice d’emergenza del premier Giuseppe Conte con i suoi vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E Conte alla fine ha pronunciato parole durissime: «Al premier maltese Joseph Muscat che ho contattato personalmente questa sera ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà sull’Aquarius. Muscat non ha assicurato però alcun intervento. Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire. L’Italia è in totale solitudine. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato».
Al termine dell’incontro nessuna dichiarazione ma una nota stampa, in cui il ministro dell’Interno Salvini (dopo aver tuonato sui social e lanciato l’hashtag #chiudiamoiporti) e il ministro delle Infrastrutture Toninelli hanno dichiarato che «Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte», seguiti da Di Maio «quello dei migranti è stato un fenomeno incontrollato».
Il governo italiano ha comunque disposto subito l’invio di due motovedette con medici a bordo al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell’Aquarius.
L’iniziativa del ministro Salvini ha trovato il plauso di Forza Italia, forti critiche dall’opposizione piddina mentre i sindaci di Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Messina, si sono detti pronti ad accogliere l’Acquarius. Intanto l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) avverte: «Gli Stati trovino una rapida soluzione».