«Abbiamo chiesto con forza al governo di intervenire su Poste, di cui è il maggior azionista, per rivedere il piano di razionalizzazione che prevede chiusure di uffici e razionalizzazione parziale della consegna della corrispondenza, che dal 1° aprile sarà a giorni alterni». Così il vicepresidente Anci con delega ai piccoli Comuni, Roberto Pella, al termine della riunione di Conferenza unificata svoltasi nei giorni scorsi al ministero per gli Affari regionali.

«Nella riunione», ha riferito Pella «Poste ha confermato sì la disponibilità al confronto confermando, tuttavia, che andrà avanti con il piano di razionalizzazione. Questo per noi non è accettabile, per questo abbiamo chiesto l’intervento del governo».

Il vicepresidente Anci ha anche riferito i numeri del fenomeno, ricordando come si stia parlando di «1.010 Comuni interessati da interventi di chiusure e razionalizzazione parziale del servizio postale, che prevede anche 411 chiusure di uffici e 599 razionalizzazioni del servizio. «E’ chiaro», ha aggiunto Pella «che i Comuni debbano avere ruolo centrale nel processo decisionale e non prendere atto di scelte già prese e non condivise. Il percorso di confronto va avanti da tempo ma i risultati, ad oggi, non sono quelli sperati. Si avvii quindi un vero tavolo di confronto congiunto per trovare un punto di incontro reale, che tenga conto delle esigenze di bilancio di Poste italiane e delle esigenze delle aree interne».