illuminiamoilfuturo
10 maggio 2016

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Rapporto di Save the Children sulla povertà educativa. In testa Sicilia e Campania, seguite da Calabria e Puglia


Sono la Sicilia e la Campania a detenere il triste primato delle regioni italiane con la maggiore «povertà educativa», cioè quelle in cui è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità educative e formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.

Al secondo posto della classifica in negativo, con un leggero distacco, la Calabria e la Puglia. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, le aree più «ricche» di offerta formativa ed extracurriculare per i minori.

Questo il ritratto in chiaroscuro di un’Italia lontana dai target europei, in cui le opportunità per bambini e adolescenti sono esigue sia a scuola che fuori, come emerge dal rapporto inedito di Save the Children Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo? e dal relativo Indice di povertà educativa (Ipe) regionale, presentato ieri a Roma in occasione della conferenza di rilancio della Campagna «Illuminiamo il Futuro».

Scarsa l’offerta di servizi all’infanzia (13%), gravissima l’assenza del tempo pieno (non presente nel 68% nelle primarie e all’80% delle secondarie di primo grado) e seriamente insufficiente l’offerta di mense scolastiche (disponibili solo per il 52% degli alunni).

Il 59% degli studenti frequenta scuole dotate di infrastrutture insufficienti a garantire l’approfondimento. Ne risentono per primi i risultati ottenuti dai ragazzi: quasi il 20% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenze in lettura e il 25% in matematica, con un tasso di dispersione scolastica al 15%, che, sebbene lievemente migliorato negli ultimi anni, è ancora molto lontano dalla soglia massima del 10% fissata dall’Unione europea per il 2020 e al 5% per il 2030, con profonde differenze tra Nord e Sud e Isole (il Veneto si ferma all’8%, mentre Sardegna e Sicilia si contendono il primo posto con il 24% di ragazzi che lasciano prematuramente la scuola).

L’analisi di Save the Children conferma la stretta correlazione tra povertà materiale e povertà educativa: è proprio nelle regioni ai primi posti della classifica sulla povertà educativa che si registrano i tassi di povertà più elevati d’Italia. In Italia sono 1.045.000 i bambini che vivono in povertà assoluta e si concentrano in particolare in regioni come la Calabria (quasi uno su quattro) o la Sicilia (poco meno di uno su cinque).

Sono invece poco meno di due milioni quelli che vivono in povertà relativa (il 19%), ma ancora una volta è il Sud a vivere la situazione peggiore, dove più di un terzo dei minori si trova in questa condizione.
(Fonte: Save the Children)


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