“In base al contratto collettivo – spiega – è possibile lavorare nei cosiddetti giorni festivi e sono previste delle maggiorazioni. Il dipendente dà la sua disponibilità e il datore di lavoro, ottenuta tale disponibilità, predispone il servizio per il giorno in questione. A fronte di tale situazione, è previsto un indennizzo o una maggiorazione sul ‘tabellare’“.
“Essendo una remunerazione – sottolinea Bottoni – riconosciuta con una percentuale in più, è sempre un compenso, dunque la tassazione incide e va in busta paga. Così come la busta paga di base è soggetta a tassazione, lavorare il primo maggio è come fare una prestazione suppletiva o uno straordinario e, dunque, è soggetto a tassazione“.